Covid, il monitoraggio Gimbe: calano nuovi casi, ricoveri e decessi. «Rischioso aspettare l’autunno per la quarta dose ai fragili»

Il presidente della Fondazione Gimbe: «Il calo dell’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave sta determinando un netto aumento della mortalità nelle fasce più anziane già vaccinate con tre dosi»

Continua a scendere il numero di nuovi casi di Covid in Italia, così come quello dei ricoveri e dei decessi. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 11-17 maggio, che registra però un rallentamento nella discesa dei nuovi casi. Se una settimana fa il dato sul numero di contagi settimanali scendeva del 27,5 per cento (286.350 casi, ndr), nell’ultima rilevazione della Fondazione si registra una frenata del calo dei contagi, che diminuiscono del 14,8 per cento, con 243.932 nuovi casi segnalati nell’arco degli ultimi sette giorni, con una media mobile settimanale di 35 mila casi al giorno. Diminuiscono anche i decessi del 9,4 per cento, con una media di 109 al giorno rispetto ai 120 della settimana precedente, passando da 842 della precedente rilevazione ai 763 di quest’ultima settimana.


La situazione ospedaliera

Sul fronte della pressione ospedaliera, Gimbe registra che «il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid registra un’ulteriore flessione sia in terapia intensiva sia in area medica, rispettivamente del 5,9 e del 13 per cento. Rimane stabile il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni è di 35 ingressi al giorno, rispetto ai 33 della settimana precedente». Scendendo nel dettaglio, come precisato dal dottor Mauro Mosti, in area critica si registrano 337 posti letto occupati, mentre in area medica, dopo il picco di 10.328 registrato il 26 aprile, i posti letto Covid sono scesi a quota 7.465.


L’andamento delle vaccinazioni

Continua inoltre a calare anche il numero delle vaccinazioni. Secondo il report di Gimbe negli ultimi 7 giorni si è ridotto ulteriormente il numero di nuovi vaccinati: 4.494 rispetto ai 5.209 della settimana precedente (-13,7 per cento). Di questi – si legge nel report – il 39,7 per cento è rappresentato dalla fascia 5-11 anni: 1.784, con una riduzione del 6 per cento rispetto alla settimana precedente. Continua a scendere tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 1.061, dato in calo del 19,3 per cento rispetto alla settimana precedente). «Questi dati – spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe – confermano oltre ogni ragionevole dubbio che aspettare l’autunno per effettuare la quarta dose con vaccini “aggiornati” è molto rischioso per le persone vulnerabili che, al contrario, devono ricevere l’ulteriore booster a 120 giorni dalla terza dose, come ribadito dal documento “Completamento delle schedule vaccinali anti-Sars-CoV-2 in soggetti vulnerabili” dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale». Secondo Cartabellotta, infatti, «il calo dell’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave sta determinando un netto aumento della mortalità nelle fasce più anziane della popolazione, già vaccinate con tre dosi, mentre si stanno sempre più consolidando le evidenze scientifiche sull’efficacia del secondo booster nel ridurre ospedalizzazioni e decessi».

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