Il grande oppositore del Cremlino, Alexei Navalny, ha dichiarato oggi, 31 maggio, che sarebbe stato aperto un nuovo procedimento penale nei suoi confronti che lo potrebbe portare ad affrontare fino a 15 anni in più di carcere, in cui si trova attualmente. L’ha dichiarato sui suoi social media dicendo di essere accusato di aver dato vita a «un gruppo estremista» con l’obiettivo di «incitare all’odio nei confronti di funzionari e oligarchi» russi.
May 31, 2022
Le altre condanne
«Non sono passati nemmeno otto giorni dall’entrata in vigore della mia condanna a nove anni di massima sicurezza, e oggi l’investigatore si è presentato di nuovo e mi ha formalmente accusato di un nuovo caso», ha scritto Navalny su Twitter facendo riferimento alla conferma della condanna sulla sentenza di primo grado con cui a marzo venne condannato a reclusione per l’accusa di frode su larga scala e oltraggio alla corte. «Forse Putin non mi odia, ma mi ama segretamente? Pertanto, vuole che io sia – proprio come lui – nascosto in un bunker sotterraneo, sotto la protezione di persone affidabili – ha commentato l’oppositore di Putin su Twitter con amara ironia. Navalny era stato avvelenato nel 2020 con una micidiale neurotossina mentre faceva campagna elettorale in Siberia e l’Occidente ritiene che ci siano dietro i servizi segreti russi. Dopo aver ricevuto cure in Germania, tornò in Russia a gennaio 2021 e venne immediatamente arrestato. La Russia ha dichiarato «estremiste» anche la rete degli uffici regionali di Navalny e la Fondazione Anticorruzione per motivi di matrice politica.
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