Contro Navalny un nuovo processo, l’annuncio dell’attivista russo: rischia altri 15 anni di carcere

L’attivista sarebbe accusato di aver creato «un gruppo estremista» con l’obiettivo di «incitare all’odio nei confronti di funzionari e oligarchi» russi

Il grande oppositore del Cremlino, Alexei Navalny, ha dichiarato oggi, 31 maggio, che sarebbe stato aperto un nuovo procedimento penale nei suoi confronti che lo potrebbe portare ad affrontare fino a 15 anni in più di carcere, in cui si trova attualmente. L’ha dichiarato sui suoi social media dicendo di essere accusato di aver dato vita a «un gruppo estremista» con l’obiettivo di «incitare all’odio nei confronti di funzionari e oligarchi» russi.


Le altre condanne

«Non sono passati nemmeno otto giorni dall’entrata in vigore della mia condanna a nove anni di massima sicurezza, e oggi l’investigatore si è presentato di nuovo e mi ha formalmente accusato di un nuovo caso», ha scritto Navalny su Twitter facendo riferimento alla conferma della condanna sulla sentenza di primo grado con cui a marzo venne condannato a reclusione per l’accusa di frode su larga scala e oltraggio alla corte. «Forse Putin non mi odia, ma mi ama segretamente? Pertanto, vuole che io sia – proprio come lui – nascosto in un bunker sotterraneo, sotto la protezione di persone affidabili – ha commentato l’oppositore di Putin su Twitter con amara ironia. Navalny era stato avvelenato nel 2020 con una micidiale neurotossina mentre faceva campagna elettorale in Siberia e l’Occidente ritiene che ci siano dietro i servizi segreti russi. Dopo aver ricevuto cure in Germania, tornò in Russia a gennaio 2021 e venne immediatamente arrestato. La Russia ha dichiarato «estremiste» anche la rete degli uffici regionali di Navalny e la Fondazione Anticorruzione per motivi di matrice politica.


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