Navalny sulle atrocità di Bucha: «Anche chi fa propaganda è colpevole. Alla tv di Stato lavorano eredi di Goebbels»

«Dovrebbero essere trattati come criminali di guerra», ha detto l’oppositore di Putin

L’oppositore russo Alexei Navalny ha commentato sui suoi canali social, Twitter e Instagram, quanto è stato detto dai commentatori della televisione di Stato sulle atrocità perpetrate a Bucha. Li ha definiti gli «eredi di Goebbels», il ministro della propaganda del Terzo Reich. Durante il programma su Canale 1 sarebbe stato detto che il massacro di Bucha è il frutto di provocazioni preparate da tempo dalla Nato. Navalny ha attaccato: «I propagandisti creano quel tipo di opinione pubblica – ha scritto su Twitter – che non permette più semplicemente a Putin di commettere crimini di guerra, ma glieli esige» e, ha aggiunto, «dovrebbero essere trattati come criminali di guerra. Dai caporedattori ai presentatori di talk show ai redattori di notizie, tutta questa Thousand Hills Radio dovrebbe essere sanzionata». Il noto oppositore di Putin ha poi ricordato che la National Media Group, holding di media in Russia nata nel 2008, «è guidata dall’amante di Putin, Alina Kabaeva» e quindi è, a suo avviso, gestita personalmente da Putin. Navalny ha poi lanciato un messaggio all’Occidente invitando ad adottare sanzioni più dure, vietando soprattutto forniture e assistenza di attrezzature. Questo perché, ha detto in un post su Instagram, «le atrocità mostruose a Bucha, Irpin e in altre città dell’Ucraina sono state commesse non solo da coloro che hanno legato le mani dei civili dietro la schiena o che hanno sparato loro alla nuca, ma anche da chi stava nelle vicinanze e sussurrava: spara, dacci del bel materiale per il nostro programma televisivo a tarda notte».


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