Vertice Lavrov-Cavusoglu ad Ankara, Kiev: «Nessun accordo concreto sulla crisi del grano»

Il ministro degli Esteri russo ha parlato con il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu per trattare lo sblocco del grano nei porti ucraini e altre questioni relative alla guerra in Ucraina

«Nell’incontro di Ankara, Russia e Turchia non hanno trovato nessun accordo sul grano». A riportare il fallimento dell’attività diplomatica su una delle questioni più delicate della crisi ucraina è l’ambasciatore di Kiev Vasyl Bodnar, citato da Ukraina Pravda. «Ora noi attendiamo con impazienza la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca per trovare un terreno comune», ha continuato Bodnar riferendosi al blocco del grano nei porti ucraini, «è importante per l’Ucraina che a Turchia continui ad agire come mediatore e a negoziare sia con l’Ucraina che con la Russia». Oggi, 8 giugno, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov ha incontrato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu ad Ankara. Lavrov ha annunciato nella conferenza stampa congiunta successiva che Mosca è pronta a lavorare per mettere in sicurezza l’uscita dall’Ucraina delle navi cariche di grano e cerali. Anche se la Russia continua comunque a negare che l’invasione stia innescando una crisi alimentare globale.


L’Ucraina è uno dei maggiori produttori mondiali di grano, ma Lavrov ha dichiarato che non è vero che ci sia in corso un’emergenza. «In realtà – ha detto – è meno dell’1 per cento la produzione mondiale di grano e di altri cereali ad essere bloccata». Pertanto, secondo il ministro russo, è solo l’Occidente a rappresentare la situazione come «catastrofica». Il ministro degli esteri russo ha detto anche che, in ogni caso, la responsabilità di risolvere questa crisi è dell’Ucraina, che deve «sminare» le acque intorno ai suoi porti per consentire alle navi di salpare in sicurezza. Ha anche ringraziato la Turchia per gli «sforzi» in questo senso, sottolineando che, se l’Ucraina sminerà i porti, la Russia non attaccherà.


Le prospettive sui negoziati

Il ministro turco Cavusoglu ha annunciato di aver discusso anche di un «meccanismo formato da Onu, Russia, Ucraina e Turchia» sul fronte dei corridoi per il trasporto di grano e che c’è la «possibilità di una ripresa dei negoziati tra Russia e Ucraina per il cessate il fuoco». Lavrov si è però detto scettico in riferimento ai continui cambi di posizione dei gruppi incaricati delle trattative e che – ha dichiarato – «dovrebbero prima riprendere il loro lavoro».

Ha specificato poi: «La palla è nel campo dell’Ucraina da quasi due mesi, dalla metà di aprile». Attualmente, si esclude la possibilità di un incontro con il presidente ucraino. A riferirlo in queste ore è lo stesso Cremlino – citato dall’agenzia di stampa Tass – secondo cui si tratterebbe di un incontro «fine a sé stesso» a causa della «volubilità» e dell’approccio poco «serio» di Volodymyr Zelensky.

Gli obiettivi della Turchia

L’operazione di Erdogan punta a dare ad Ankara lo status del Paese che risolto la crisi alimentare globale. L’obiettivo ultimo del presidente turco è quello di poter avere in cambio il via libera da Mosca per una nuova operazione militare in Siria contro i curdi. La stessa arma di scambio, quella curda, è stata usata nel dibattito sull’entrata di Svezia e Finlandia nella Nato.

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