Elena Del Pozzo, l’interrogatorio alla madre: «L’ho uccisa io, da sola». Oggi l’autopsia a Catania

La madre aveva già confessato l’omicidio, dopo aver inizialmente detto che la piccola era stata rapita da «tre persone incappucciate»

Ha avuto luogo oggi, nel carcere di Catania, l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Martina Patti, la 23enne accusata dell’omicidio di sua figlia, Elena del Pozzo. Secondo quanto dichiarato dal suo avvocato, Gabriele Celesti, il giudice si è riservato sull’ordinanza di convalida del fermo per la sua assistita. Patti avrebbe comunque risposto alle domande, ribadendo gran parte di quanto già dichiarato a carabinieri e procura: sarebbe stata lei, da sola, a uccidere la figlia Elena, di 5 anni, nel luogo in cui il corpo è stato ritrovato (a pochi metri dalla loro casa). Secondo quanto si apprende da fonti della Procura della Repubblica di Catania, inoltre, è stato conferito l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo della piccola: l’indagine sul cadavere della bambina si svolgerà presso l’ospedale Cannizzaro di Catania, nel pomeriggio di oggi, 17 giugno.


Gli inquirenti cercano conferme sul fatto che l’omicidio sia stato commesso nella casa a Mascalucia, probabilmente con un coltello da cucina, prima che il cadavere venisse trascinato in un terreno a circa 600 metri dall’abitazione, e maldestramente coperto con terra e cenere lavica. «Ero andata a prendere mia figlia all’asilo. Eravamo appena uscite, quando la nostra auto è stata bloccata. Hanno preso la bimba, lei urlava ma l’hanno a caricata su un’altra auto e sono scappati», aveva raccontato Patti in un primo momento, per denunciare la scomparsa della piccola ad opera di «tre persone incappucciate». Prima che confessasse agli inquirenti di Catania di essere stata proprio lei ad aver ucciso la sua bambina con un gesto che non ha saputo spiegare.


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