Gentiloni: «Il taglio delle forniture di gas non ci spaventa». Descalzi (Eni): «Supereremo l’inverno»

Il commissario Ue: «Il passaggio è complicato, ma l’indipendenza energetica è imposta dalla realtà»

Il rapporto tra l’Unione Europea e la Russia è ormai compromesso, dice Paolo Gentiloni. «Per certi versi, è la fine di una grande speranza», spiega il commissario europeo agli Affari economici a Repubblica delle Idee. Secondo l’ex presidente del Consiglio italiano, all’inizio del secolo ci furono «grandi illusioni», tra cui la prospettiva di un possibile «ingresso della Russia nel G8». «Questa grande speranza è tramontata ormai da diversi anni», ha proseguito Gentiloni, osservando anche che «l’Ue non ha valutato abbastanza l’annessione della Crimea». Secondo il commissario Ue per gli Affari economici e monetari «Putin è una persona con un disegno lucido: considera il dissolvimento dell’Urss una sconfitta storica e pensa sia necessario ricostruire una sfera geopolitica intorno alla Russia, e quindi espandersi nei confronti dei diversi Paesi europei».


Ma Gentiloni tiene il punto sulla compattezza e unità dell’Unione europea rispetto alla guerra russa contro Kiev: «Sull’Ucraina a livello europeo noi non siamo equidistanti, abbiamo un’idea molto chiara, la consapevolezza che l’idea di libertà sia in gioco in questo conflitto: questo non vuol dire rispondere non partecipando alla guerra, ma rispondere sostenendo il Paese aggredito per consentirgli di arrivare a una pace in condizioni di dignità è un dovere democratico». Secondo l’ex premier, l’Unione Europea «dopo la decisione presa sulla candidatura dell’Ucraina all’ingresso nell’Ue» ne è uscita ulteriormente rafforzata anche nei suoi valori fondamentali, non solo relativi al mercato e alla moneta unica: «L’Ue ha le idee molto chiare: siamo dalla parte della libertà».


E tornando sul tema di una possibile recessione, Gentiloni ha ribadito: «Ci sono le condizioni per evitare una recessione, ci sono le condizioni per evitare che di nuovo l’economia europea vada in una una crisi simile a quella di dieci anni fa: i passaggi sono stretti e uno è quello di assicurarci una transizione verso le energie rinnovabili che ci consentano la diversificazione degli approvvigionamenti e di non avere delle conseguenze economiche troppo pesanti sul piano energetico: dobbiamo farlo avendo la schiena dritta su quello che significa la guerra in Ucraina».

«Sul gas russo passaggio complicato, ma l’indipendenza è imposta dalla realtà»

Quanto al progressivo abbandono del gas russo per raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca, Gentiloni non nega che si tratta di un «passaggio complicato», ma che resta però «un obiettivo imposto dalla realtà: non è una nostra scelta». Il commissario Europeo non nega che all’interno dell’Ue «sia legittima e possibile una riflessione su eventuali errori sull’eccessiva dipendenza da Mosca, specialmente in questi ultimi dieci anni», mentre in l’Italia, a detta di Gentiloni, «si è molto diversificato in questi anni».

Ma a prescindere dalla visione europea o da quella italiana, l’andatura resta la stessa: Nec spe nec metu, (Né con speranza né con timore). Il commissario Gentiloni ha infatti aggiunto: «Speriamo che non ci siano problemi drastici di forniture nei prossimi mesi, ma al tempo stesso non ci facciamo intimidire: lavoriamo perché ciò non accada. Ma, qualora dovesse accade, a livello europeo abbiamo i livelli di collaborazione, di stoccaggi, di diversificazione che sono in grado di reggere anche a minacce di questo genere».

Descalzi (Eni): «Supereremo l’inverno anche con il gas russo tagliato del 100%»

E alle parole di Gentiloni, fanno eco quelle dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che quest’oggi ha dichiarato: «Se dovessero tagliare del 100% le forniture adesso non saremmo pronti, ma inizieremo a esserlo per l’inverno 2022-23». L’ad di Eni ha aggiunto che certamente «l’augurio è che si possa mantenere ancora limitato il flusso russo. E mentre gli stoccaggi italiani sono già al 54% dovremo forzare ulteriormente l’arrivo di gas da altri Paesi».

E in vista della valutazione prevista per metà della prossima settimana da parte del Comitato d’emergenza del Ministero della Transizione Energetica, Descalzi anticipa che «probabilmente scatterà uno stato di allerta e qualche restrizione», sottolineando però che in Italia «abbiamo una diversificazione delle risorse energetiche che ci farà passare l’inverno: questo è sicuro». L’ad di Eni non nega che se i flussi del gas dalla Russia verso l’Europa non dovessero arrestarsi sarebbe certamente meglio. Ma qualora questo non dovesse avvenire, Descalzi rigetta prospettive iper-pessimistiche: «Con l’azione forte che sta guidando il governo Draghi penso si possa superare l’inverno».

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