Vendute meno mascherine e più tamponi fai da te, la nuova spesa in farmacia dietro la ripresa dei contagi – Il report

I dati elaborati da Iqvia sulla settimana 13-19 giugno registrano un -11,2 per cento per la vendita di mascherine e un -2,8 per cento per gli igienizzanti. Più 17,5 per cento per i tamponi fai-da-te

Salgono i casi di reinfezione da Covid-19, ma scende l’acquisto di dispositivi di protezione. Secondo i dati elaborati da Iqvia per Ansa, infatti, nell’ultima settimana le farmacie hanno subito un calo nella vendita di igienizzanti e mascherine. Dal 13 al 19 giugno sono state vendute mascherine per 1,1 milioni di euro, segnando un -11,2 per cento rispetto alla settimana precedente e un -60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Per gli igienizzanti il ricavo è stato di 96 mila euro, pari a un -2,8 per cento rispetto ai sette giorni precedenti e un -52,3 per cento in confronto all’anno scorso. A questo calo nelle vendite dei dispositivi di protezione si abbina un aumento dei tamponi effettuati dalla popolazione per individuare il virus. Negli ultimi giorni, in particolar modo, è cresciuto l’acquisto dei test fai-da-te, per i quali dal 13 al 19 giugno sono stati spesi un totale di 4,5 milioni di euro, pari al 17,5 per cento in più rispetto alla settimana precedente. Il problema, spiega il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, è che i tamponi fai-da-te «non permettono di avere una reale percezione della circolazione reale del virus in questa nuova ondata determinata da Omicron».


Contagi e reinfezioni in aumento

Perché proprio di nuova ondata parlano i dati raccolti nelle ultime settimane su contagi e reinfezioni, in netto rialzo. Chiaramente sono diversi i fattori. Senza dubbio, giocano un ruolo importante le nuove sotto-varianti di Omicron, all’apparenza più resistenti alle difese immunitarie sviluppate grazie alla vaccinazione o a un’infezione precedente, come sostiene uno studio dell’Università di Pechino, pubblicato recentemente su Nature. L’ultimo monitoraggio della fondazione Gimbe, riferito alla settimana tra l’8 e il 14 giugno, registra un aumento dei positivi del 32,1 per cento, «verosimilmente trainato dalla sotto-variante Omicron BA.5». Secondo l’ultimo rapporto dell’Iss, l’Istituto superiore di Sanità, stanno anche aumentando le reinfezioni, che solo nell’ultima settimana erano il 7,4 per cento dei casi totali, in crescita rispetto ai sette giorni precedenti, durante i quali erano state il 6,3 per cento del totale.


Tobia: «Banalizzazione della malattia»

«Bisogna stare molto attenti – aggiunge Tobia – perché i test fai-da-te non sono attendibili come quelli eseguiti da un operatore sanitario e soprattutto non permettono di registrare ufficialmente la positività e consentono molto meno controllo sull’isolamento di questi ultimi». Stiamo assistendo, secondo l’esperto, a «una pericolosissima banalizzazione di una malattia che banale è, soprattutto a fronte del fatto che ci sono milioni di persone non vaccinate». Sempre secondo l’ultimo rapporto Gimbe, sono quasi 7 milioni gli italiani senza nemmeno una dose, 8 milioni quelli che ancora non hanno ricevuto la terza.

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