Monitoraggio Gimbe, in una settimana boom del 50% dei contagi. Preoccupa l’aumento dei ricoveri – I dati

I ricoveri in terapia intensiva salgono del 15 per cento, mentre quelli ordinari del 25,7 per cento

Continua l’impennata di casi Covid, che in una settimana ha raggiunto quota 50,4 per cento, di pari passo a una crescita del 24 per cento dei tamponi effettuati. A rilevarlo è l’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe sull’ultima settimana (22-28 giugno). Gli aumenti si registrano in tutte le regioni e province italiane, in quest’ultime si segnala un’incidenza superiore ai 500 casi per 100 mila abitanti, con differenze che vanno dal 12,2 per cento (Sondrio) al 102,5 per cento (Asti). Gli attualmente positivi in questa settimana sono passati da 599.930 a 773.450 casi per un aumento del 28,9 per cento. Le persone in isolamento domiciliare da 594.921 sono arrivate a 767.178 (+29 per cento). Per quanto riguarda i decessi, anche qui si registra una crescita nella settimana in esame: sono stati in media 56 al giorno rispetto ai 48 della settimana precedente.


Tamponi e tasso di positività

Anche sul fronte dei tamponi effettuati c’è stato un incremento: sono passati da 1.300.905 della settimana 15-21 giugno a 1.613.954 tra il 22 e il 28 giugno (+24,1 per cento). Sale anche la media del tasso di positività, dal 9,5 per cento al 14,1 per cento per i test molecolari e dal 23 al 26,2 per cento per gli antigenici rapidi.


Aumentano i ricoveri

«Sul fronte degli ospedali continuano ad aumentare i ricoveri sia in area medica (+25,7 per cento) che in terapia intensiva (+15%)», ha dichiarato Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe. Nei reparti di terapia intensiva si è passati da 183 posti letto occupati al 12 giugno a 237 il 28 giugno. In area medica, invece dopo aver toccato il minimo di 4.076 l’11 giugno, sono risaliti a quota 6.035 il 28 giugno. «In lieve aumento – spiega Mosti – sono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi al giorno rispetto ai 23 della settimana precedente». Il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ha evidenziato che «la percentuale in area medica supera in alcune regioni il 15 per cento dell’occupazione, con inevitabile impatto sull’erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie».

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