Marmolada, 7 morti accertati: 3 identificati dalle famiglie. Sono 14 i dispersi: arriva un elicottero che capta i cellulari

In aiuto dei soccorritori la Guardia di Finanza ha messo a disposizione un elicottero con il sistema «Imsi Catcher», in grado di intercettare i segnali di cellulari accesi. Ma c’è pessimismo tra gli operatori impegnati nelle ricerche di riuscire a trovare ancora qualcuno vivo

Delle sette vittime finora accertate, meno della metà sono state identificate finora dalle famiglie. Si tratta di Filippo Bari, una guida alpina, Tommaso Carollo e Paolo Dani. I nomi degli altri quattro morti nella tragedia della Marmolada non sono ancora stati resi noti. Riprenderanno dopo il temporale le ricerche intanto sospese per il maltempo: «Lo dobbiamo ai famigliari – ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia – e a chi è ancora lassù». In tarda mattinata c’è stata la segnalazione di nuovi avvistamenti lungo la colata di ghiaccio e neve caduta dopo la tragedia della Marmolada. Secondo l’assessore veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, nella zona del disastro le ricerche con i droni avrebbero trovato «alcuni elementi», come ad esempio resti delle persone ancora scomparse. Sul posto saranno inviate ora le squadre dei soccorritori per trovare riscontri.


Sono almeno 30 le persone che si trovavano sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco sommitale. Il bilancio ufficiale è di 7 morti (tra cui tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati) e 8 feriti (due in condizioni critiche), mentre sono 14 i dispersi. I vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte il luogo. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona.


I cadaveri sono stati trasportati al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti hanno iniziato il rito dei riconoscimenti dei corpi. Il timore degli inquirenti è che il numero di vittime possa salire almeno al doppio rispetto alle attuali. Sono in corso verifiche sulle targhe delle auto italiane e stranieri ancora nei parcheggi vicino al passo Fedaia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivato a Canazei.

Jeffrey Sachs e il riscaldamento globale

Intanto Jeffrey Sachs, economista della Columbia University di New York, per 15 anni direttore dell’Earth Institute e consulente dell’Onu per le tematiche ambientali, ha commentato: «La tragedia sulle Alpi, in una montagna che conosco bene, è il risultato del riscaldamento globale indotto dall’uomo: i nostri amati ecosistemi – ghiacciai montani, foreste pluviali, aree umide, barriere coralline – sono in via di distruzione per la conseguenza diretta di folli comportamenti umani», dice oggi a Repubblica. Il riscaldamento globale, ricorda Sachs, fino a pochi anni fa è stato di 0,18 gradi centigradi per decennio, ma ora «ha accelerato bruscamente raddoppiando la sua velocità: 0,36 gradi per ogni decennio».

Questo, spiega l’esperto, porterà al superamento «con larghissimo anticipo, dei limiti previsti dall’accordo di Parigi Che prevedevano la neutralità climatica entro il 2050. Nulla di più lontano. Non ce la faremo mai a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990». E questo perché «entro pochissimi anni, nei fatti, l’umanità supererà il limite superiore previsto dall’accordo di Parigi. Che era di limitare ben al di sotto dei 2 gradi il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale. Puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi». Ciò che sta accadendo, dice l’economista, è «la vera minaccia per l’umanità, quella per cui rischiamo tutti quanti l’estinzione».

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