Valerio Lundini e la chiusura di “Una pezza di Lundini”: «Magari ci inventiamo altro»

Il conduttore: «Era già previsto che sarebbe finito dopo la terza stagione. Non c’è da strapparsi i capelli»

Il programma Una pezza di Lundini chiude per davvero. Ad annunciarlo oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica è proprio Valerio Lundini, che spiega: «Era già previsto che non si facesse. Siamo arrivati a una terza stagione, nel complesso 52 puntate. Era anche giusto fermarsi, il rischio di farlo diventare meno brillante o un altro tipo di programma, c’era. Non c’è da strapparsi i capelli, poi magari dopo un anno ci inventiamo altro». Nei giorni scorsi sul web era trapelata la notizia della “cancellazione” del programma. Per il quale si immaginavano presunte censure. Poi è arrivata la smentita dall’autore Giovanni Benincasa a La Stampa.


Oggi Lundini spiega a Silvia Fumarola che il programma è stata un’oasi felice: «Mai censurato. I problemi erano legati alla difficoltà di trovare un orario costante per la messa in onda per chi voleva vederlo in diretta». Ora lui ha in programma un libro di racconti con Rizzoli Lizard: «Avevo paura che venisse brutto e invece no». E rivela: «Già adesso soffro per l’età. Se personaggi che stimo e hanno più di 60 anni dicono una frase fuori posto sono attaccati. Io vengo perdonato, e a volte non merito il perdono. Non sopporto il razzismo per l’età». Dice che si diverte molto a fare concerti :«Facciamo rock degli anni 50, hit anni 60, ci divertiamo a introdurre pezzi che poi sfociano nel demenziale, ho scritto delle cose. Sono stato una seconda voce e anche pianista».


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