Maneskin, dai complimenti di Muccino a chi ringrazia Damiano per il «Fuck Putin»: le reazioni dopo il concerto

«70.000 cuori che battono all’unisono. Queste sono le strade dove tutto ha avuto inizio», ha scritto la band dopo il concerto

«70.000 cuori che battono all’unisono. 70.000 volti tra cui amici di una vita. Queste sono le strade dove tutto ha avuto inizio. Queste sono le persone che si sono fidate di noi fin dall’inizio». Sono le prime dichiarazioni dei Maneskin sui loro social dopo il concerto di ieri sera, 9 luglio. «Roma è la nostra casa e ieri l’abbiamo sentita più che mai», ha poi concluso la band ringraziando la città natia. Molto partecipato, nonostante le contestazioni ricevute nei giorni scorsi a causa del Covid prima e del maxi incendio poi, il concerto è riuscito e con anche diverse sorprese. Tra il pubblico è spiccato il volto di Angelina Jolie, assieme alla figlia 16enne Shiloh Jolie-Pitt riprese dai fan ad applaudire e ballare.


Muccino e la polemica sotto al suo post

Del mondo del cinema, anche 3 nomi italiani molto noti erano presenti: Anna Ferzetti, Anna Foglietta e Gabriele Muccino. Quest’ultimo ha pubblicato sui suoi social un video del concerto e due foto con la band nel dietro le quinte. «This is Maneskin. Il resto lo avete già capito. Se non l’avete ancora capito, lo capirete», ha scritto nella didascalia di Instagram. «Vent’anni e tutta la vita da prendere a morsi. Torni a casa ripensando ai tuoi, di vent’anni. E a quanto questi quattro ragazzi siano bravi, puri, speciali, senza pelle e le spalle già così forti».


Un post che ha scatenato un po’ di polemiche tra i commenti, in cui molti dicono che i grandi della musica, a loro avviso, sono altri e che i Maneskin con buona probabilità scompariranno tra qualche anno. Commenti che non sono piaciuti a Muccino che ha preso le difensive della band. «Fatti una vita. C’è gente che disse lo stesso di me nel 2001», ha risposto a un utente.

“Fuck Putin”: c’è chi ringrazia e chi no

Durante l’esibizione di Gasoline, il frontman dei Maneskin ha nuovamente urlato il suo No alla guerra in Ucraina. «Continuiamo a dirlo anche se a qualcuno dà fastidio: Fuck Putin, fuck la guerra, fanculo i dittatori. E a chi non è d’accordo: Fuck», ha detto. Una presa di posizione, già assunta al Coachella, che ha scatenato reazioni controverse. Chi ironizza dicendo che si tratta di un gesto inutile, senza alcuna efficacia e chi invece ne elogia il valore simbolico. Tra questi l’ambasciatore dell’Ucraina in Austria, Olexander Scherba, ha scritto un tweet oggi ringraziando i Maneskin. «Non parlo molto italiano, ma “Fuck Putin” suona allo stesso modo in tutte le lingue», ha scritto.

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