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No! Il Tribunale di Firenze non ha confermato che i vaccini anti Covid modifichino il DNA

13 Luglio 2022 - 20:18 David Puente
Non si tratta di una sentenza, come raccontano alcuni media, ma di un decreto senza contradditorio che non conferma scientificamente le teorie diffuse negli ambienti No Vax

«Firenze, emanata storica sentenza sui sieri» titola Radio Radio affermando, attraverso un virgolettato attribuito all’avvocato Holzeisen, che si sarebbe accertato giuridicamente il rischio per il genoma umano. Di che cosa parliamo? Dei vaccini anti Covid-19. Non c’è solo l’emittente radiofonica, anche altri siti seguono la scia della fantomatica sentenza del Tribunale di Firenze che, di fatto, non esiste. Quello firmato dal giudice, in realtà, è un decreto.

Per chi ha fretta

  • Il Tribunale di Firenze non ha emanato una sentenza che dichiara i vaccini anti Covid-19 pericolosi per la salute.
  • Si tratta di un decreto che rimanda a una prossima udienza in aula.
  • Il decreto non dimostra scientificamente che i vaccini anti Covid-19 possano modificare il DNA umano.
  • Già in passato, lo stesso giudice aveva ordinato la rimozione di un impianto WiFi da una scuola perché ritenuto pericoloso per la salute, ma la sentenza del processo ribaltò tutto in quanto teorie prive di evidenze scientifiche.

Analisi

Effettuando una breve ricerca Google «storica sentenza firenze» otteniamo come risultato diversi siti che affermano l’esistenza di una sentenza che proverebbe la capacità del vaccino anti Covid-19 di danneggiare il genoma umano.

La narrazione proposta risulta diffusa anche sui social:

Storica sentenza cautelare del Tribunale Ordinario di Firenze datata 6 luglio 2022, in cui un giudice donna con le palle, ha evidenziato il falso scientifico tenuto in piedi fin’ora, inviterei tutti alla riflessione a prescindere i vari pregiudizi che possiate tenere, qui in gioco ê la vita non le chiacchiere!…capisco che richiederã del tempo, ma per la vostra salute credo che varrà la pena dedicarlo, sono solo 3 paginette!!…possa essere l’apri pista per altri giudici coraggiosi come questa!…buona vita a tutti

La “non sentenza” di Firenze

Dal sito di Radio Radio è presente in bella mostra un link «Scarica la sentenza» dove è possibile consultare il documento e comprendere, già dalla prima pagina leggibile tramite l’embed, che non si tratta affatto di una sentenza (non viene neanche scritto nell’intestazione).

Bisogna leggere anche l’ultima riga del documento dove il giudice, Susanna Zanda, rimanda il tutto all’udienza del 15 settembre 2022 alle ore 10 del mattino.

Precisiamo che nell’intervento video l’avv. Holzeisen non parla di sentenza, contrariamente a quanto afferma Radio Radio.

Differenze tra sentenza, ordinanza e decreto

Riportiamo le spiegazioni fornite da LaLeggePerTutti.it, partendo dalla sentenza:

Cos’è una sentenza? Materialmente, si tratta di quell’atto con il quale il giudice decide in maniera definitiva sulla questione che gli è stata sottoposta.

Passiamo all’ordinanza:

Anche l’ordinanza è uno dei provvedimenti tipici del giudice però, a differenza della sentenza, essa non chiude il processo ma decide su una questione di rilevante importanza per lo stesso.

[…]

A differenza della sentenza, l’ordinanza non ha il carattere della stabilità o della definitività;

Arriviamo al decreto che, come vedremo, è quello che dobbiamo tenere in considerazione in questo articolo:

Trattasi di provvedimento sicuramente più agile e snello, che non necessita di alcuna motivazione a meno che non sia la legge a prevederlo espressamente.

[…]

Si dice sempre che il decreto è quel provvedimento assunto inaudita altera parte. Cosa significa? Che spesso il decreto è emesso senza il contraddittorio delle parti.

La vicenda che ha portato al decreto

Come abbiamo anticipato, si tratta di un decreto emanato dal giudice su richiesta del ricorrente, in questo caso una psicologa, che con urgenza sospende il provvedimento dell’Ordine degli Psicologi che le vieta di esercitare la professione in quanto non vaccinata.

La modalità scelta in questo caso segue l’articolo 669 comma 2 sexies del codice di procedura civile che permette al giudice di emanare un provvedimento esecutivo senza l’intervento della controparte, in questo caso l’Ordine degli Psicologi. Infine, sempre secondo l’articolo del codice di procedura civile, fissa l’udienza dove – con un’ordinanza – confermerà, modificherà o revocherà il provvedimento.

Leggendo il documento, in questo si evidenzia che per la psicologa l’esercizio della professione costituisca l’unica sua fonte di sostentamento. Non esercitando da ottobre 2021, e visto il rischio di dover attendere oltre prima di un giudizio di merito con relativa sentenza, il giudice ha accolto l’istanza cautelare con un provvedimento di urgenza per permetterle di esercitare la sua professione.

Il decreto del giudice riporta le considerazioni della ricorrente, la quale esprime le sue posizioni sul perché rifiuta la vaccinazione anti Covid-19. Considerazioni che possono essere prive di contesto e contradditorio.

Più rischi che benefici?

Le motivazioni riportate nel decreto è un puzzle delle diverse teorie diffuse dagli ambienti No Vax nel corso degli ultimi anni. Partiamo dal primo, quello con il quale si pretende di sostenere che i vaccini anti Covid-19 (definiti erroneamente «sieri») porterebbero più rischi che benefici. Su quale base? La prova sarebbero i report degli istituti di vigilanza europei come l’Eudravigilance.

Ce ne siamo occupati di recente proprio a Open Fact-checking, ma anche in passato con diversi articoli dove spieghiamo come funziona il sistema di sorveglianza (quiqui e qui) e perché questo non dimostra alcunché, soprattutto di fronte ai numeri effettivi ottenuti contro il Sars-CoV-2. Confutato questo elemento, cadono altre teorie riportate come quella della riguardante l’articolo 32 della Costituzione: «considerato che l’art. 32 Cost non è in radice applicabile, anche a voler prescindere dalla violazione della riserva di legge, proprio la mancanza di benefici della collettività» riporta il decreto.

Modifiche del DNA?

Nel documento si parla di trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel DNA «alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile». Questo è il punto che ha esaltato le aree contrarie ai vaccini, vedendosi in qualche modo confermato “giuridicamente” la loro teoria. Di fatto, nessuno studio ha dimostrato che i vaccini anti Covid-19 possano modificare il nostro DNA, mentre i sostenitori si affidano a uno pubblicato da dei ricercatori svedesi che però hanno forzato una situazione in vitro che non rappresenta in alcun modo le condizioni naturali della vaccinazione (ne parliamo qui).

Un precedente

Il nome del giudice non è nuovo. Nel 2019, Susanna Zanda risulta citata in un articolo de Il Fatto Quotidiano a firma dell’attivista No5G Maurizio Martucci. Il motivo? Risulta essere lei la firmataria di un decreto notificato alla dirigenza scolastica dell’Istituto Comprensivo Botticelli per la rimozione degli impianti WiFi.

Screenshot da Il Fatto.

L’articolo è corretto riguardo al tipo di documento, infatti non lo paragona affatto a una sentenza:

[…] non è una sentenza ma un atto preliminare frutto della presunzione dell’esistenza di sufficienti barriere ambientali per il piccolo alunno: il giudice, infatti, ha disposto lo smantellamento di router e hotspot ben prima del verdetto finale e senza aver ancora instaurato il contraddittorio tra le parti convinto che il trascorrere del tempo possa cagionare un grave danno al diritto costituzionale per la tutela della salute del bambino, immerso nel brodo elettromagnetico della scuola.

La sentenza arriverà dopo, l’anno successivo, quando il giudice Maria Novella Legnaioli riterrà che «non vi sono evidenze scientifiche che colleghino danni alla salute all’esposizione ai campi elettromagnetici, quando, come in questo caso, il valore del campo elettrico è inferiore a quello previsto dalla legge».

Conclusioni

Il Tribunale di Firenze ha preso una decisione riguardo a un caso di sospensione di una psicologa in quanto non vaccinata. Questo fatto risulta vero ma, contrariamente a quanto viene riportato da alcuni media e siti web, non si tratta di una «sentenza». Trattandosi di un decreto, questo porta le considerazioni della psicologa sul perché non ritiene di doversi vaccinare, senza la controparte che dovrà discutere la questione in una successiva udienza dalla quale potrebbe uscire un’ordinanza che conferma o ritira la decisione. Il documento, infine, non risulta provare in alcun modo – scientificamente o giuridicamente – che i vaccini anti Covid-19 siano capaci di modificare il DNA umano.

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