Bonus trasporti 60 euro: come funziona l’incentivo alla mobilità e come richiederlo sul portale

Può coprire fino al 100% della spesa per l’abbonamento. Può ottenerlo chi ha avuto un reddito di 35 mila euro. Necessario lo Spid

Un incentivo di 60 euro per l’acquisto di un abbonamento ai trasporti pubblici. Questo è il bonus trasporti, attivo dal prossimo mese di settembre e fino al 31 dicembre. La misura vale per l’acquisto di un solo abbonamento: annuale, mensile o relativo a più mensilità. Sono esclusi i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino. Il bonus può essere pari fino al 100% della spesa per l’acquisto dell’abbonamento. E potrà ottenerlo chi nel 2021 ha avuto un reddito pari o inferiore a 35 mila euro. Il buono è spendibile presso un solo gestore e deve essere utilizzato entro il mese di emissione, presentandolo alle biglietterie del gestore selezionato. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il responsabile delle Infrastrutture Enrico Giovannini hanno spiegato che l’intenzione è quella di farlo diventare un aiuto strutturale per i pendolari.


L’aiuto ai pendolari, lo Spid, il Cie

Il bonus è stato istituito con il decreto legge n. 50 del 17 maggio 2022 (il cosiddetto decreto Aiuti, all’articolo 35), convertito con modificazioni in Legge n. 91 del 15 luglio 2022. Per averlo bisogna accedere al portale bonustrasporti.lavoro.gov.it (non ancora attivo) del ministero del Lavoro tramite Spid o Cie, fornendo le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione e indicando l’importo del buono richiesto a fronte della spesa prevista, nonché il gestore del servizio di trasporto pubblico. Il ministero spiega che il portale sarà online nelle prossime settimane. Il portale è necessario per validare il bonus. Il gestore infatti accederà al portale per verificare la validità della richiesta prima di emettere l’abbonamento.


La dotazione finanziaria è di 79 milioni di euro. La misura è già presente in Spagna e Germania e sta producendo un effetto di spostamento della domanda verso il Tpl. Se il bonus dovesse avere lo stesso impatto anche in Italia, questo significherebbe «creare più di un milione di abbonamenti scontati», secondo quanto ha dichiarato Giovannini. In Spagna il governo Sanchez ha attuato un piano che prevede il rimborso del 100% per gli abbonamenti dei treni locali e per gli spostamenti di media distanza gestiti dallo Stato. Lo scopo è quello di incentivare il risparmio energetico e adottare misure anti-inflazione. In Germania è stato varato un abbonamento ai trasporti pubblici a 9 euro al mese che include autobus, tram, metropolitana, treni S-Bahn, a anche traghetti del trasporto pubblico locale e treni regionali (in seconda classe), non i trasporti a lunga percorrenza.

Il click day

Secondo Assoutenti però si tratta di una misura elettorale: «Siamo favorevoli a forme di aiuto per i cittadini volte ad affrontare la spesa legata ai trasporti pubblici, ma decisamente contrari a bonus a pioggia che non risolvono i problemi e appaiono più come ‘spot’ in vista delle imminenti elezioni – spiega il presidente Furio Truzzi -. Su Tpl e trasporto ferroviario servono altre misure e di tipo strutturale, partendo da una riduzione delle tariffe a carico degli utenti, un miglioramento e potenziamento del servizio e una deducibilità totale del costo degli abbonamenti, in modo da portare e benefici sul lungo termine e per una estesa platea di cittadini». E ancora: «Il bonus rischia poi di trasformarsi nel solito “click day” all’italiana, dove solo i più veloci riusciranno ad accaparrarsi i 60 euro, lasciando a bocca asciutta una vasta fetta di aventi diritto, senza considerare i problemi tecnici che tale procedura comporta, con i sistemi informatici che vanno puntualmente in tilt nel giorno in cui partono le prenotazioni».

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