Dal Covid alla campagna elettorale, Crisanti: «Anche i tecnici vanno votati: se Bassetti vuole fare il ministro si candidi»

Il professore di Padova risponde a Salvini: «Io televirologo? Lui è un telemistificatore»

Uno dei volti più noti della lotta al Coronavirus è pronto alla campagna elettorale. Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, è tra i nomi nelle liste della circoscrizione europea con il Partito democratico. In due interviste rilasciate a Repubblica e Corriere della Sera, il professore diventato famoso per la gestione del cluster di Vo’ Euganeo, in Veneto, durante la prima ondata della pandemia, ha spiegato le ragioni della sua discesa in campo. Dopo aver rifiutato nel 2020 la candidatura nel collegio per le suppletive di Verona Nord, Crisanti si dice ora pronto perché in un momento così «d’emergenza servono tecnici in politica». «Ho accettato la proposta del Pd per due ragioni – ha detto – : per prima cosa credo sia giusto che un tecnico sia legittimato dai voti, e poi penso ci sia bisogno del contributo di chi crede alla sanità pubblica».


A tal proposito, il professore di Padova ha commentato così le dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti, altro volto noto della pandemia, che si è detto disponibile a fare il ministro con il centrodestra. «Bassetti è una brava persona, non commento le sue scelte. Penso però che chi ambisce a fare il ministro con un ruolo tecnico debba mettersi in gioco e cercare i voti». Intanto arrivano già le prima critiche, soprattutto a destra, sulla sua scelta di fare politica. Su tutti ci sono stati i commenti di Matteo Salvini, segretario della Lega, che in un Tweet l’ha definito «tele-virologo». «Gli attacchi degli esponenti di destra come Salvini, che è un tele-mistificatore, mi scivolano addosso», ha commentato Crisanti. «Quella parte politica piuttosto dovrebbe essere preoccupata per tutti gli sbagli che ha fatto».


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