Femminicidio Matteuzzi, il sindaco di Bologna contro le istituzioni: «Troppo lente, gli allarmi vanno presi sul serio»

La denuncia di Matteo Lepore: «E’ passato troppo tempo da quando c’è stata questa segnalazione a quando le istituzioni si sono mosse»

L’omicidio di Alessandra Matteuzzi, avvenuto il 23 agosto scorso ad opera dell’ex compagno, Giovanni Padovani, ora in carcere, ha riacceso i riflettori sul problema della tutela delle donne da parte delle istituzioni. E’ proprio il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a mettere l’accento su questa criticità dopo aver visitato la Certosa del capoluogo emiliano per portare l’ultimo saluto alla donna: «Il codice rosso è stato istituito, ma ancora troppo tempo passa tra quando le segnalazioni ci sono a quando le istituzioni proteggono le donne», fa notare Lepore. «Ci sono stati casi in cui le istituzioni sono intervenute, ma non basta. Questo è un caso nel quale prima della denuncia, che è avvenuta qualche giorno prima del femminicidio, ci sono state delle segnalazioni e tanti altri allarmi». Allarmi, continua il primo cittadino, che «vanno presi sul serio», così come è necessario «mettere in campo provvedimenti più restrittivi e più capaci di bloccare gli uomini che vogliono compiere atti violenti contro una donna. Dobbiamo rispondere a questo ennesimo atto di violenza contro le donne nel nostro Paese – ha aggiunto Lepore – con l’impegno di chi vuole che le leggi vengano applicate innanzitutto e che vengano rafforzate». Perché Matteuzzi, ha proseguito, «come altre ha denunciato e prima ancora di denunciare ha segnalato ed è passato troppo tempo da quando c’è stata questa segnalazione a quando purtroppo le istituzioni si sono mosse». I segnali di violenza maschile contro le donne, lamenta Lepore, «sono sempre gli stessi e questo ci deve dire che il Paese non sta difendendo le donne come dovrebbe». Una questione che, per il sindaco di Bologna, «riguarda la coscienza degli uomini. Il nostro – ha concluso – è purtroppo un sistema ancora basato sul dominio degli uomini sulle donne e a questa cosa noi ci dobbiamo ribellare, Bologna si vuole ribellare e lavoreremo ogni giorno per questo».


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