Bologna, fiaccolata in memoria di Alessandra Matteuzzi. Il sindaco: «Bisogna fare di più»

Tra i presenti, il primo cittadino Lepore e alcune associazioni contro la violenza sulle donne con gli striscioni: «Vogliamo vivere libere e sicure»

Centinaia di fiaccole accese hanno illuminato Bologna e il quartiere Navile in ricordo di Alessandra Matteuzzi. Tra i tanti presenti che hanno sfidato il maltempo, anche il sindaco Matteo Lepore che ieri, 30 agosto, durante il funerale ha puntato il dito contro le istituzioni: «Bologna fa tanto, ma non basta. Bisogna che ci siano gli strumenti per intervenire prima». La fiaccolata è partita da piazza Liber Paradisus, con direzione proprio quella casa in cui Alessandra viveva e sotto la quale è stata uccisa. «Questa fiaccolata è per Alessandra ma è anche per tutte le donne», ha detto ai giornalisti presenti Andrea, il cugino della 56enne uccisa da Giovanni Padovani, l’ex fidanzato che aveva denunciato per stalking: «Difficile accettare tutto questo. Ma quello che invece dà forza ed energia non solo alla famiglia, ma in generale a tutti, è questa forma di grande solidarietà che la città ha messo in atto e che voglio sperare pervada tutto il Paese». A camminare per Bologna, anche alcune associazioni contro la violenza sulle donne che hanno preso parte all’iniziativa portando con sé gli striscioni con la scritta: «Vogliamo vivere libere e sicure». A fare da cornice alla fiaccolata, la parola «solidarietà» più volte ripetuta anche da Andrea Matteuzzi: «Una parola che ti riempie il cuore ed è la dimostrazione concreta che insieme si può e si deve determinare un cambiamento forte, che però non sia solo a parole, ma che si traduca anche in atti concreti».


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