Nel programma del PD non c’è «nessuna patrimoniale»? La dichiarazione di Bonaccini è imprecisa

Il programma dei Dem non cita la patrimoniale, ma promette di aumentare le imposte di successione su eredità sopra i 5 milioni di euro

Il 5 settembre, in un’intervista con Il Messaggero, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (Partito democratico) ha dichiarato che nel programma del suo partito, in vista delle elezioni del 25 settembre, «non c’è nessuna proposta di patrimoniale». Abbiamo verificato e Bonaccini è impreciso: tra le altre cose, il programma del Pd prevede almeno una patrimoniale, o meglio l’aumento di un’imposta patrimoniale già esistente.

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata il 5 settembre 2022 sul sito di Pagella Politica. Clicca qui per scoprire tutti i fact-checking, divisi per politici e partiti.

Per chi ha fretta:

  • Secondo Bonaccini «Nel programma del Pd non c’è nessuna proposta di patrimoniale».
  • Il programma elettorale del Pd non propone l’introduzione di una nuova imposta sui patrimoni, ma comunque promette di aumentare le imposte di successione sulle eredità sopra i 5 milioni di euro.
  • Il presidente dell’Emilia-Romagna è impreciso.

Analisi

Non esiste una definizione precisa di “patrimoniale”: in generale, in Italia con questo termine si intende qualsiasi imposta sul patrimonio dei contribuenti, siano essi persone fisiche o giuridiche. L’introduzione di una «tassa patrimoniale» o «tassa sul patrimonio» è contenuta esplicitamente nei programmi elettorali di Europa verde e Sinistra italiana, che fanno parte della coalizione di centrosinistra, e di Unione popolare, il movimento guidato dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. La patrimoniale è infatti una delle proposte simbolo della sinistra, secondo cui tassare i grandi patrimoni permetterebbe di redistribuire la ricchezza a favore delle classi sociali meno abbienti, prelevando denaro dalla fascia più ricca della popolazione.

Nel programma elettorale del Pd, intitolato Insieme per un’Italia democratica e progressista, la parola «patrimoniale» non viene mai utilizzata. Tuttavia, il segretario Enrico Letta ha più volte affermato la volontà sua e del suo partito di introdurre una nuova «dote» per i giovani che compiono 18 anni, finanziata con una «tassa di successione sui patrimoni plurimilionari». La proposta, avanzata inizialmente a maggio 2021, è stata riproposta da Letta il 30 luglio, quindi nel corso della campagna elettorale per le prossime elezioni, ed è contenuta anche nel programma del partito.

«Introdurremo una dotazione di 10 mila euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa», si legge nel programma del Pd. «I costi di questa misura saranno prevalentemente coperti dagli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro».

L’imposta di successione è un particolare tipo di imposta che colpisce il trasferimento di una ricchezza (in diverse forme, come case, terreni e conti correnti, al netto dei debiti) da una persona morta a un suo parente, oppure a qualcuno che con il defunto non ha legami di sangue. Queste imposte riguardano quindi la ricchezza di un contribuente (e non, per esempio, il suo reddito) e rappresentano perciò a tutti gli effetti un’imposta sul patrimonio personale, e quindi una «patrimoniale».

Oggi le imposte di successione sono già previste dal sistema fiscale italiano e sono regolate da una legge del 2006, approvata dal secondo governo Prodi, che aveva reintrodotto le tasse sull’eredità soppresse nel 2001 dal terzo governo Berlusconi. La legge prevede diverse aliquote per il passaggio di patrimoni superiori a un milione di euro: il 4 per cento per coniugi, figli e genitori, il 6 per cento per i parenti fino al quarto grado e l’8 per cento per tutti gli altri soggetti beneficiari. Con la sua proposta il Pd non intende quindi aggiungere una nuova imposta di successione patrimoniale, ma di aumentare quella in vigore per i patrimoni superiori ai 5 milioni di euro.

Conclusioni

Secondo Stefano Bonaccini (Pd), nel programma del suo partito «non c’è nessuna proposta di patrimoniale». Abbiamo verificato e la dichiarazione del presidente della Regione Emilia-Romagna è imprecisa. Nel programma del Pd non c’è alcun riferimento esplicito all’introduzione di un’imposta «patrimoniale», ma il partito guidato da Enrico Letta vuole comunque aumentare le imposte di successione sui patrimoni plurimilionari per finanziare una dote da 10 mila euro ai nuovi diciottenni.

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