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Le bordate di Draghi su Salvini, Orban e le giravolte sulle armi in Ucraina. Poi scherza: «Che voto io? Voi ricamate…» – I video

16 Settembre 2022 - 18:37 Maria Pia Mazza
Non cita direttamente la leader di FdI e quello del M5s, ma i riferimenti del premier ai rapporti con il presidente ungherese, a «chi sente di nascosto i russi» e a chi prende le distanze dall'invio di armi a Kiev dopo averlo votato in Parlamento vanno diretti ai protagonisti della campagna elettorale in corso

Mario Draghi ne ha per tutti. Del resto, si sa, «è stato calato dall’alto», ironizza più volte durante la conferenza stampa, dopo il via libera del Cdm al decreto Aiuti ter. Ma Draghi ci tiene a tenere il punto sulla politica estera e su quella che è stata l’azione dell’esecutivo nell’anno e mezzo in cui l’ex numero uno della Bce ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio, ribadendo punti essenziali già esposti in precedenti occasioni, come la trasparenza e la credibilità. «Nei rapporti internazionali bisogna essere trasparenti – spiega Draghi – altrimenti gli altri non capiscono: non bisogna fare giravolte, non si può votare l’invio delle armi e dire no, non sono d’accordo. La credibilità internazionale arriva insieme alla trasparenza: se ci si indebolisce fuori ci si indebolisce dentro e questo si ripercuote sulla crescita. Non si può inorgoglirsi dell’avanzata ucraina dopo che si è votato e si è contro l’invio delle armi. Si voleva forse che l’Ucraina si difendesse a mani nude?». Il riferimento è al leader del M5s, Giuseppe Conte. I pentastellati infatti hanno votato a favore del decreto Ucraina, salvo poi però cambiare idea, almeno verbalmente.

Sempre rimanendo sul fronte della guerra di Mosca contro l’Ucraina, parlando delle sanzioni, Draghi ha invece tirato una stoccata al leader della Lega, Matteo Salvini, che durante la campagna elettorale continua a sostenere che le sanzioni contro la Russia debbano essere sospese. E il presidente del Consiglio uscente lancia la bordata: «Le sanzioni funzionano. Bisogna capire questo, altrimenti non si capirebbero certi comportamenti recenti del presidente Putin e bisogna continuare su quel fronte. E continuare sul fronte di sostegno all’Ucraina per la guerra di liberazione da chi ha invaso il paese. Questa è stata la linea del mio governo. All’interno del centrodestra ci sono tanti punti di vista. Quello di Salvini prevale? Non lo posso dire questo. È una visione che il governo attuale non condivide».

I presunti rapporti tra Draghi e Giorgia Meloni

Ma non sono mancate osservazioni critiche anche sulla politica del premier ungherese Viktor Orban, con cui il centrodestra italiano, inclusa la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha buoni rapporti. E Draghi osserva: «Noi abbiamo una certa visione dell’Europa, difendiamo lo stato di diritto, siamo alleati alla Germania e alla Francia. Cosa farà il prossimo governo non lo so. Ma mi chiedo, uno come se li sceglie i partner? Certo, c’è una comunanza ideologica, ma anche credo sulla base dell’interesse degli italiani. Chi sono questi partner? Chi conta di più? Datevi le risposte voi». E che dire dei sempre più fitti contatti tra il premier e la leader di FdI che, secondo i sondaggi, sarebbe destinata a vincere le prossime elezioni? E soprattutto, per chi voterà Mario Draghi il 25 settembre? Il presidente del Consiglio replica con sarcasmo: «Sul mio voto c’è il segreto dell’urna. o ho i rapporti normali di chi è stato il premier un anno e sei mesi e tutti i leader di partito, sia di governo che di opposizione. Continuate a ricamare…».

«Non ho idea di quello che il voto produrrà»

Rispondendo invece a una domanda sulla campagna elettorale in corso, Draghi sarcasticamente risponde: «Come ha detto lei io sto in alto e sono stato precipitato, anzi catapultato dall’alto, e quindi non sarebbe giusto dare giudizi sui toni della campagna elettorale. Una campagna elettorale si svolge con una grande varietà di toni dal più alto, al più sommesso, ma la cosa più importante è che tutti vadano a votare, questa è la cosa più importante di tutte». Quanto agli scenari che si apriranno dopo la fine del governo Draghi, il premier risponde: «Non ho idea di quello che il voto produrrà e quindi le valutazioni potranno essere fatte dopo. Io ho fiducia negli italiani, i governi ci devono essere per creare le condizioni affinché gli italiani stiano meglio ed i più deboli siano aiutati. Bisogna fare tanto sulle diseguaglianze, questo governo ha avviato una serie di cose, ma c’è molto lavoro da fare».

E Draghi infine conclude con uno sguardo ottimistico verso il futuro, più verso gli italiani che sulle osservazioni dei diversi leader di partito:« Non condivido questa visione sempre negativa: c’è il Pnrr che non funziona? No, funziona, va avanti e c’è quello che ama i russi alla follia e vuol togliere le sanzioni e parla tutti i giorni di nascosto con i russi.. c’è. C’è pure lui, ma c’è tanta gente che non lo fa. La maggioranza degli italiani non lo fa e non vuole farlo: io guardo alla maggioranza degli italiani e al governo che ho avuto l’onore di presiedere».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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