Izjum, l’orrore come a Bucha. Esumati dalle fosse comuni 447 corpi: «Sui cadaveri corde al collo, arti spezzati e mani legate»

Le autorità ucraine hanno completato l’esumazione dei civili ritrovati nei territori liberati dall’occupazione russa

A Izjum, in Ucraina orientale, è stata completata l’esumazione degli abitanti uccisi dai russi e gettati nella fossa comune: si tratta di 447 corpi, compresi 5 bambini. Secondo il racconto delle autorità ucraine, citate da Ukrainska Pravda, la maggior parte dei cadaveri presenta segni di morte violenta e in 30 casi sono evidenti segni di tortura. «Dopo una settimana di lavoro 447 corpi sono stati portati fuori dalle tombe. Di questi, 215 erano donne, 194 uomini, 5 bambini e 22 militari», continuano le autorità. «Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con gli arti spezzati e con ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l’amputazione dei genitali». La città, a lungo occupata dai russi, è stata liberata dalle truppe ucraine a inizio settembre. Fin dai primi giorni, le autorità locali avevano denunciato sospetti crimini di guerra e la scorsa settimana erano emerse foto di cadaveri con le mani legate dietro la schiena o corde intorno al collo. Scene e testimonianze che ricordano il massacro di Bucha. In quel caso, come riporta l’Associated Press, erano 458 i cadaveri rinvenuti dalle autorità, alcuni dei quali mostravano chiari segni di tortura. Le informazioni che stanno arrivando in queste settimane lasciano presagire che anche a Izjum potrebbe esserci stato un massacro di simile entità.


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