Parla la madre di Giorgia Meloni dopo la vittoria della figlia: «Ha fatto tutto da sola. Ora tolga la vergogna del reddito di cittadinanza»

Anna Paratore esulta per il risultato ottenuto dalla sua secondogenita: «Non c’è tempo per festeggiare, bisogna lavorare per l’Italia»

A poche ore dal risultato elettorale che ha visto la figlia vincitrice, la madre di Giorgia Meloni festeggia orgogliosa la possibile futura premier del Paese. Intervistata da Repubblica, Anna Paratore si dice felice per il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre «come qualsiasi madre che gioisce se i figli sono contenti di quello che fanno». La donna racconta di aver fatto i complimenti per telefono alla figlia «senza nessun altro festeggiamento particolare» e sul possibile futuro della figlia come prima donna premier d’Italia si mostra cauta: «Aspettiamo e vediamo come evolve lo scenario. Noi in famiglia siamo abituati a essere cauti, vediamo come va a finire. Certo sono contenta, soprattutto perché mia figlia ha fatto tutto da sola, non ho spronato nessuno». La leader di Fratelli d’Italia aveva già fatto conoscere la madre con una foto postata sui social: «Ecco, ora ditemi se potrei mai irridere chi vive il problema dell’obesità», aveva scritto rispondendo alle polemiche suscitate dal punto del programma politico di FdI che mira a combattere «le devianze giovanili tra cui disturbi alimentari e obesità». Meloni aveva presentato la madre parlando di un problema con il cibo e cercando di smentire le accuse di poca conoscenza e sensibilità nei confronti delle patologie legate all’alimentazione. «Questa è Anna, la mia mamma, la persona alla quale devo tutto. Soffre di obesità da quando, più giovane, ebbe una depressione perché era rimasta senza lavoro a crescere sola due figlie».


«Mia figlia neofascista? Non diciamo baggianate

La madre di Giorgia Meloni difende a spada tratta la figlia soprattutto da chi la chiama fascista. «Mia figlia neofascista? Non diciamo baggianate, pensiamo al bene dell’Italia. Facciano i titoli che vogliono, sono tutte baggianate che lasciano il tempo che trovano», ha detto in riferimento ai titoli della stampa straniera che nelle ultime ore ha parlato della vittoria di una destra post-fascista, definendo Meloni come la possibile premier più a destra nella storia del Paese dopo Mussolini. L’obiettivo ora per la madre della presidente di FdI è quello di perseguire il bene del Paese augurandosi una cosa in particolare: «Spero che si impegni a eliminare la vergogna del reddito di cittadinanza ai 18enni, che prendono i soldi per stare a casa a giocare ai videogiochi e dia quei soldi ai malati, agli anziani che non arrivano alla fine del mese, a chi ne ha davvero bisogno. Non a chi non ha voglia di lavorare». E a proposito di impegno, la madre di Meloni tiene a ribadire l’importanza di un riconoscimento come quello ottenuto alle urne: «Nessun festeggiamento qui alla Garbatella», dove la leader è cresciuta, «ora è tempo di pensare a lavorare per l’Italia».


Dal quartiere Garbatella che l’ha vista crescere: «Giorgia una del popolo»

La madre di Meloni vive in uno degli edifici del lotto residenziale di uno dei quartieri che si definiscono più a sinistra di Roma, eppure proprio qui la giovane Meloni è cresciuta politicamente. Tuttora la si vede spesso come racconta Alessandro, uno dei fratelli Squarcia proprietari della macelleria in via delle Sette Chiese: «Certo che la conosco è una cliente. L’ultima volta che è venuta è stato due mesi Compra fettine, hamburger, è una persona normalissima, una del popolo. Sono contento che abbia vinto, speriamo che qualcosa cambi». Anche il fratello Fabrizio è un suo ammiratore e ricorda: «Durante il lockdown è venuta a fare la fila per la carne con il cappuccio e gli occhiali, l’ho riconosciuta e le ho detto “Giorgia il tuo pacco è pronto”, ma lei è voluta restare in fila come tutti gli altri». Le aspettative per chi la conosce sono alte: «Adesso dobbiamo vedere quello che sa fare», dice Giovanni Montuori della tradizionalissima trattoria “Da Giovanni” in via Citerni ex militante del Msi, «perché la politica in Italia è come l’acqua quando piove: torbida».

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