Prime sanzioni contro i referendum farsa nel Donbass, parte il Regno Unito: gli Usa pronti a seguire

Le misure annunciate prevedono il congelamento delle risorse economiche di alcuni oligarchi e il divieto di ingresso nel Paese

Il governo britannico di Liz Truss ha sanzionato 92 funzionari russi coinvolti nell’organizzazione dei «referendum farsa» nelle regioni ucraine sotto il controllo di Mosca. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, James Cleverly, secondo cui le consultazioni di questi giorni non possono essere considerate «né libere né eque». Una decisione che potrebbe essere seguita a ruota anche dagli Stati Uniti. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che il governo americano è «pronto a imporre nuovi costi» alla Russia e, come il Regno Unito, «non riconoscerà mai» i risultati dei referendum. Dal 23 al 27 settembre, i cittadini delle regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Cherson – tutte occupate dai russi – sono stati chiamati a esprimersi sulla possibile annessione di quei territori alla Federazione Russa. Un’operazione in aperto contrasto con le norme previste dalla Carta delle Nazione Unite, che ha suscitato lo sdegno di tutta la comunità internazionale.


Linea dura contro Mosca

Le 92 sanzioni economiche annunciate oggi dal Regno Unito confermano la volontà del governo conservatore di Liz Truss di mantenere una linea dura e intransigente nei confronti di Mosca. «I referendum farsa che si svolgono con un fucile puntato addosso non possono essere né liberi né equi e noi non ne riconosceremo mai un risultato», ha spiegato il ministro James Cleverly. Si tratta, secondo il governo britannico, di un «chiaro schema di violenza, intimidazione, tortura e deportazioni forzate». Tra i bersagli delle sanzioni annunciate oggi ci sono anche alcune autorità locali delle province occupate. Si tratta di Sergei Yeliseyev, governatore di Cherson appoggiato dai russi, Ivan Kusov, ministro all’Istruzione dell’autoproclamata repubblica di Lugansk, Yevhen Balytskyi, attuale governatore russo della regione di Zaporizhzhia, e Evgeniy Solntsev, vicepresidente dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Le sanzioni, che comprendono anche alcuni oligarchi con un patrimonio complessivo di 6,3 miliardi di sterline, avranno tre conseguenze principali: il congelamento delle risorse economiche, il divieto di ingresso – o di permanenza – nel Regno Unito e il divieto di sorvolare il Paese o atterrare con un proprio velivolo. Ad oggi, si legge sul sito del governo britannico, il Regno Unito ha sanzionato complessivamente oltre 1.200 individui e 120 oligarchi, con un patrimonio netto complessivo di 130 miliardi di sterline.


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