La fuga di gas dal Nord Stream ribolle in mare: «Coinvolte aree fino a 1 km» – Il video

In ogni zona in cui si sono verificare le perdite sono state istituite zone ad accesso vietato. Restano i dubbi sulle cause

Sta ribollendo nella superficie del mar Baltico il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 e sta agitando aree di mare che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro. A riferirlo è il sito ufficiale dell’esercito danese che ha diffuso foto e video in un comunicato. Per questo motivo, in ogni area in cui si sono verificare le perdite sono state istituite zone ad accesso vietato da 5 miglia per motivi di sicurezza del traffico navale e aereo. È da ieri, 26 settembre, che nelle tubature dei gasdotti si registrano forti cali di pressione. Per il governo danese si tratta di fughe di gas. E dalla Germania non ci sono dubbi: si tratterebbe di un «sabotaggio mirato» della Russia. Un’accusa che il Cremlino non ha ancora smentito: «non possiamo escludere nessuna ipotesi», ha detto il portavoce Dmitry Peskov aggiungendo che è chiaro che «c’è stato qualche tipo di distruzione della linea». E ha proseguito dicendo: «L’emergenza sulle linee del Nord Stream è un problema che riguarda la sicurezza energetica dell’intero continente».


Kiev: «Attacco terroristico pianificato»

Senza giri di parole si è espresso sulla vicenda anche il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, che accusa Mosca di «attacco terroristico pianificato». Non solo, a suo avviso è un vero e proprio atto di aggressione nei confronti dell’Unione europea per «destabilizzarne la situazione economica e provocare il panico pre inverno». E conclude scrivendo su Twitter che a suo avviso la riposta più adeguata sarebbe maggiore «investimento per la sicurezza». Kiev torna così a ribadire e a chiedere tra le righe più armamenti.


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