Ucraina, Zelensky sfida Mosca dopo il ritiro russo a Lyman: «Pianteremo bandiere ovunque in Donbass» – Il video

«A Lyman i combattimenti sono ancora in corso, ma lì non c’è traccia di pseudo-referendum», ha continuato il presidente ucraino nel suo video messaggio serale

«La bandiera ucraina è a Lyman. In questa settimana abbiamo piantato più bandiere ucraine nel Donbass. Tra una settimana ce ne saranno ancora di più». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video messaggio serale, nel giorno in cui i russi si sono ritirati dalla città strategica del sud-est. «A Lyman i combattimenti sono ancora in corso, ma lì non c’è traccia di pseudo-referendum», ha continuato Zelensky, riferendosi al voto indetto da Mosca nelle zone occupate per annetterle alla Russia. «Un voto condannato anche oggi da ancora più voci nel mondo». Poche ore fa l’esercito di Kiev aveva fatto sapere dell’entrata delle truppe a Lyman, la città orientale nel Donetsk, una delle quattro regioni ucraine annesse a Mosca. «L’esercito ucraino ha e avrà sempre il voto decisivo nei “referendum” di oggi e del futuro», aveva detto il ministero della Difesa russa. Ora il presidente ucraino rivendica la riconquista graduale dei territori conquistati da Mosca ribadendo l’illegittimità delle annessioni volute dal Cremlino. «Che cos’è uno pseudo-referendum? Ci sono due regioni di Donetsk? Due villaggi di Yampil, nella regione di Donetsk? Ci sono due villaggi di Torske?», ha chiesto Zelensky in video. «Il movimento ucraino continuerà. Ci saranno nostre bandiere ovunque».


«Ai russi: lasciate le armi o verrete uccisi uno a uno»

Zelensky ha poi lanciato un monito ai russi. «Finché non risolvete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, che ha iniziato questa guerra insensata per la Russia contro l’Ucraina, sarete uccisi uno per uno, facendo da capri espiatori, per non ammettere che questa guerra è un errore storico per la Russia». Riferendosi ancora una volta al Donbass ha poi aggiunto: «Lì hanno già iniziato a addentarsi: cercano i colpevoli, accusando alcuni generali di fallimenti. Questa è la prima campana che dovrebbe essere ascoltata a tutti i livelli del governo russo».


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