Brescia, il bidello conferma: «Ricevuto dalla preside l’ordine di pulire l’auto». In arrivo gli ispettori del Ministero

In un’intervista al Corriere della Sera, il legale del bidello del liceo Arnaldo di Brescia – dove insegnanti e studenti hanno interrotto le lezioni per solidarietà verso il bidello – racconta che quello dell’auto non sarebbe stato l’unico episodio

«Gerardo non si è offerto di pulire l’auto della dirigente scolastica. Ha ricevuto un chiaro ordine». Lo dice Filippo Cocchetti, legale del bidello del liceo classico Arnaldo di Brescia dove per solidarietà nei confronti dell’uomo, “costretto” dalla preside a pulire l’auto, insegnanti e studenti hanno interrotto le lezioni. L’episodio di qualche giorno fa non è stato l’unico.  «Il 14 settembre – ha spiegato il legale al Corriere della Sera – la preside, minacciando richiami ufficiali, gli ha chiesto di svolgere alcune mansioni a scuola. Visto il modo di fare, da quel momento Gerardo Petruzzelli è sentito in soggezione». Il 13 ottobre si sarebbe verificato il secondo episodio, quello che ha portato insegnanti e alunni a organizzare un’assemblea. «Il signor Petruzzelli – ha continuato Cocchetti – si trovava nella sala fotocopie quando la dirigente scolastica gli ha ordinato di pulirle i vetri dell’auto in quanto sarebbe dovuta andare in un altro istituto. Gli è stato chiesto, in modo perentorio, di pulire i vetri dell’auto a causa della resina che cade dagli alberi». Una richiesta che avrebbe indignato Petruzzelli, 66 anni, bidello da 32. «Così, arrabbiato, per un ordine al quale non poteva dire di no considerando la minaccia del richiamo ufficiale di settembre — ha detto Cocchetti — ha lanciato in modo plateale la spugna a terra». L’avvocato ha infine dichiarato che stanno valutando un’azione giuslavoristica, in termini di mobbing, nei confronti della preside. Intanto oggi, 18 ottobre, il bidello è tornato a scuola, dove sono in arrivo gli ispettori ministeriali.


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