Verso il governo Meloni: i nomi dei ministri, le tappe per l’incarico e la pace (fragile) con Berlusconi

Consultazioni in programma tra giovedì e venerdì. Poi la nuova premier “con riserva”. Per la prossima settimana il varo del nuovo governo

Cinque ministeri valgono bene un viaggio fino a via della Scrofa. Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi fanno pace in pubblico per varare il nuovo governo. E mentre per la nuova premier si attende l’incarico per il 21 ottobre e lo scioglimento della riserva per il week end, sui nomi dei ministri il centrodestra trova la quadra. E celebra un accordo politico fragile che parte dalle consultazioni: i leader andranno insieme al Quirinale, nessuno strappo (per ora). Poi si vedrà. Mentre le tappe istituzionali sono già segnate. Una volta arrivato l’incarico, le consultazioni potrebbero cominciare tra giovedì o venerdì (in quest’ultimo caso il presidente Sergio Mattarella aspetterebbe la fine del Consiglio europeo che si chiuderebbe venerdì pomeriggio) per arrivare al giuramento domenica o lunedì.


Il timing e le scelte

Dopo l’elezione dei presidenti della Camera e del Senato l’iter istituzionale prevede quindi un calendario di tappe fittissimo e senza pause. Secondo questa prospettiva:


  • domani, mercoledì 19 ottobre, Camera e Senato eleggeranno i quattro vicepresidenti, i tre questori e gli otto segretari;
  • giovedì 20 ottobre il Quirinale aprirà le consultazioni con i senatori a vita e i presidenti delle camere;
  • il 21 ottobre arriverà la convocazione dei partiti, che nel frattempo avranno costituito i gruppi; già quella sera potrebbe arrivare l’incarico “con riserva” a Meloni;
  • 22-23-24 ottobre: saranno i giorni necessari per sciogliere la riserva, concordare la lista dei ministri con Mattarella, varare il nuovo esecutivo;
  • la deadline è il 25 ottobre: per quel giorno (ma anche prima) potrebbe arrivare il giuramento al Quirinale, il passaggio della campanella con Draghi e il primo consiglio dei ministri del nuovo governo.

L’accordo per siglare la pace (o la tregua) tra Meloni e Berlusconi prevede cinque ministeri, tanti quanti la Lega. Che però alla fine ne conta uno in più per Giancarlo Giorgetti all’Economia, da qualcuno considerato come tecnico. E i nomi indicati da Berlusconi. Ma con i ruoli da assegnare in capo a Meloni. Alla fine quindi la leader di FdI concede a modo suo quella «pari dignità» evocata dal capo di Forza Italia. E toglie dalla trattativa il ministero della Giustizia, che alla fin non andrà a Casellati.

Il totoministri

Secondo questa prospettiva quindi i ministri di Forza Italia saranno: Elisabetta Casellati (ministero delle Riforme), Alessandro Cattaneo (Pubblica Amministrazione), Anna Maria Bernini (Università e ricerca), Gilberto Pichetto Fratin (Transizione Ecologica) e Antonio Tajani (Esteri e vicepremier). I ministri di Fratelli d’Italia saranno: Guido Crosetto allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso alla Difesa, Carlo Nordio alla Giustizia, Marina Elvira Calderone al Lavoro, Francesco Rocca alla Salute, Raffaele Fitto agli Affari Europei, Chiara Colosimo alla Gioventù e allo Sport. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Giovanbattista Fazzolari. In quota Lega ci saranno i ministri: Matteo Salvini (Infrastrutture e vicepremier), Gian Marco Centinaio all’Agricoltura, Roberto Calderoli agli Affari Regionali, Simona Baldassarre alla Disabilità, Giuseppe Valditara alla Pubblica Istruzione. In più un esponente della Lega sarà al ministero dell’Economia e delle Finanze ma scelto come “tecnico” (Giancarlo Giorgetti) e Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto di Salvini, andrà al ministero dell’Interno. Chiudono la lista Giordano Bruno Guerri, di area FdI e dato come ministro della Cultura, e Maurizio Lupi del Centro che andrà ai Rapporti con il Parlamento. Per la Salute si fa il nome anche di Guido Bertolaso. Che in caso andrebbe tra i tecnici. Non sembra una decisione definitiva nemmeno quella sulla Cultura.

Lo staff di Meloni a Palazzo Chigi

Vediamo anche come si comporrà lo staff che seguirà la nuova premier a Palazzo Chigi. Come sottosegretario alla presidenza, Meloni dovrebbe portare con sé Giovanbattista Fazzolari, Anche se con un cambio dell’ultim’ora potrebbe tornare in auge la figura di Giuseppe Chiné, attuale capo di gabinetto di Daniele Franco. Anche se a quanto pare Giorgetti ha chiesto di tenerlo al Mef. Un altro nome che circola, scrive oggi Il Messaggero, è quello di Carlo Deodato. È l’attuale responsabile dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi. E potrebbe diventare il segretario generale alla presidenza del Consiglio. Venendo a sua volta rimpiazzato dal costituzionalista Alfonso Celotto. Tra le new entry si parla anche di Gino Scaccia, attuale capo di gabinetto al ministero del Turismo. Nello stesso ruolo ma a Palazzo Chigi potrebbe arrivare Riccardo Pugnalin, ex vicepresidente di Sky Italia. Un altro nome che circola è quello di Luigi Fiorentini.

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