Regno Unito, Liz Truss si è dimessa: il suo governo al capolinea dopo meno di due mesi – Il video

L’esecutivo della premier conservatrice si era insediato appena 45 giorni fa

Ad appena sei settimane dall’insediamento del suo governo, Liz Truss si è dimessa dalla carica di primo ministro. L’annuncio, avvenuto di fronte alla residenza di Downing Street, arriva dopo settimane tumultuose per l’esecutivo conservatore. La sua controversa manovra di bilancio, annunciata a settembre, ha causato panico sui mercati e proteste in tutto il Paese. La scorsa settimana, la premier conservatrice ha rinunciato alla manovra economica di impronta neoliberista e sostituito il suo cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng con il tecnocrate Jeremy Hunt. La marcia indietro di Truss, però, non è bastata. Ieri pomeriggio si è dimessa anche la ministra dell’Interno, Suella Braverman, e in serata il governo ha rischiato di essere sconfitto dall’opposizione in una votazione alla Camera che la stessa Truss aveva definito come «un voto di fiducia». Ieri pomeriggio, sempre alla Camera, c’è stato anche un altro momento critico per Truss, che durante il question time settimanale ha dovuto rispondere alle critiche molto dure dei parlamentari laburisti. Nella mattinata di oggi, la perdita di controllo del partito da parte di Truss è diventata ancora più evidente: secondo il Guardian, sono circa una ventina i parlamentari conservatori che nell’ultima settimana hanno chiesto ufficialmente alla premier di dimettersi.


Il discorso integrale di Liz Truss

«Sono entrata in carica in un momento di grande instabilità economica e internazionale. Le famiglie e le imprese erano preoccupate su come pagare le bollette. La guerra illegale di Putin in Ucraina minaccia la sicurezza di tutto il nostro continente. E il nostro Paese era stato frenato per troppo tempo dalla bassa crescita economica. Sono stato eletta dal Partito conservatore con il mandato di cambiare questa situazione. Abbiamo mantenuto le promesse sulle bollette dell’energia e sul taglio dell’assicurazione nazionale. E abbiamo definito una visione per un’economia a bassa crescita fiscale e ad alta crescita, che sfrutta le libertà della Brexit. Riconosco però, data la situazione, di non poter mantenere le promesse per cui sono stata eletta dal Partito conservatore. Ho quindi parlato con Sua Maestà il Re per informarlo che mi dimetto da leader del Partito Conservatore. Questa mattina ho incontrato il presidente del Comitato 1922 Sir Graham Brady. Abbiamo concordato che ci saranno elezioni per la leadership da completare la prossima settimana. Ciò consentirà di rimanere sulla strada per realizzare i nostri piani fiscali e mantenere la stabilità economica e la sicurezza nazionale del nostro paese. Rimarrò Prima Ministra fino a quando non sarà scelto un successore. Grazie»


Cosa succederà ora

Nel suo discorso di addio, Liz Truss ha annunciato che il partito conservatore eleggerà un nuovo leader la prossima settimana. I nomi più probabili restano quelli di Rishi Sunak, rivale della premier dimissionaria alle primarie, e l’ex primo ministro Boris Johnson. Negli ultimi giorni era circolato anche il nome del neocancelliere Jeremy Hunt come possibile futuro premier. L’ex ministro di Theresa May, però, non sembra interessato a diventare il nuovo inquilino di Downing Street. Le opposizioni, intanto, hanno colto la palla al balzo per tornare a chiedere elezioni anticipate. «Il Regno Unito non può permettersi il caos generato dai conservatori – ha scritto su Twitter il leader dei Laburisti, Keir Starmer – Il mio governo laburista garantirà la stabilità e la leadership di cui c’è bisogno. Elezioni, ora».

Gli ha fatto eco la First Minister scozzese Nicola Sturgeon: «Non ci sono parole per descrivere adeguatamente questo totale caos: le elezioni generali sono ormai un imperativo democratico».

Foto di copertina: EPA / ANDY RAIN | La premier britannica Liz Truss durante il discorso in cui annuncia le dimissioni

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