L’avvertimento di Gentiloni al governo Meloni: «Non saremo benevoli sui ritardi al Pnrr. Ma le modifiche sono possibili»

In campagna elettorale Giorgia Meloni aveva avanzato l’ipotesi di modifiche, ma Gentiloni sottolinea che devono essere motivate da determinate circostanze particolari, che «non mancano»

I tempi imposti dal Pnrr non ammettono ritardi e i margini per le possibili modifiche ai piani previsti dal Recovery Fund sono ridotti al minimo. È l’avvertimento del commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, che intervenuto alla festa del quotidiano il Foglio ha lanciato un primo messaggio chiaro al nuovo governo Meloni: «Loro ne sono consapevoli, su queste sfide bisogna andare a tavoletta, a testa bassa, perché altrimenti c’è il rischio di ritardi, e non saremo benevoli sui ritardi perché non è nell’interesse comune». A proposito di possibili variazioni a quanto già concordato tra Roma e la Commissione Ue, Gentiloni chiarisce che «non possiamo rifare i piani ogni volta che cambia un governo, non esiste. Sarebbe un errore e comunque non è consentito dalla legislazione europea». Già in campagna elettorale Giorgia Meloni aveva più volte avanzato l’ipotesi di volersi impegnare perché il Pnrr venisse aggiornato, alla luce almeno delle nuove emergenze economiche e sociali emerse dopo la pandemia. Una strada che Gentiloni non sembra chiudere del tutto: «Si possono fare alcune modifiche se sono motivate da circostanze e ovviamente le circostanze non è che manchino: ci sono problemi legati all’inflazione, problemi legati ad alcune componenti che sono difficili da reperire». È un lavoro che in realtà a Bruxelles «si sta facendo da mesi, onestamente anche con l’Italia, quindi non è un tabù, a condizione che il problema sia risolvere una questione che ha delle cause molto chiare, molto evidenti».


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