La rivelazione di Papa Francesco ai seminaristi: «Anche suore e preti hanno il vizio del porno sul web»

Il Pontefice ha invitato i giovani sacerdoti a resistere alla tentazione: «Il diavolo entra da lì»

In un incontro con i giovani seminaristi, Papa Francesco ha avvertito sui rischi della pornografia digitale. «Un vizio», ha detto il Pontefice, «che tocca tanta gente, anche sacerdoti, seminaristi suore e anime consacrate». Una rivelazione forte, che Francesco ha usato per avvertire i giovani dei rischi che si corrono sul web. «Il diavolo entra da lì – ha proseguito il Papa – E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini: questa è già degenerazione. Parlo della pornografia un po’ “normale”. Cari fratelli, state attenti». Le frasi del Pontefice sono arrivate in risposta a un seminarista che gli chiedeva consigli su come relazionarsi con il mondo digitale e i social media. Nel suo intervento, Papa Francesco ha confessato di non usare il telefono, ma ha invitato i giovani a non seguire il suo esempio: «Credo che queste cose si debbano usare, perché sono un progresso della scienza e ci permettono di progredire nella vita», ha detto il Pontefice. Ciò a cui bisogna prestare attenzione, semmai, è al genere di contenuti da visualizzare. «C’è un’altra cosa che voi conoscete bene: la pornografia digitale – ha detto ai seminaristi -. Non vi chiederò: “Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo”. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia digitale», ha detto il Pontefice nel suo intervento. «Il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche, che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare tutto questo, cancellalo», ha detto il Papa ai futuri sacerdoti. Il Pontefice ha poi definito la pornografia come «una cosa che indebolisce l’anima» e «il cuore sacerdotale».


Foto di copertina: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI | Papa Francesco durante un Angelus dal balcone dell’ospedale Gemelli nel 2021


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