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Questa notte scatta l’ora solare: quando spostare le lancette, il dibattito (ancora) aperto e i costi energetici e ambientali

29 Ottobre 2022 - 11:11 Redazione
ora solare 29 30 ottobre
ora solare 29 30 ottobre
Alle 3 di stanotte le lancette dell'orologio andranno spostate un'ora indietro. Il dibattito sui risparmi e i vantaggi ambientali

Questa notte alle 3 del 30 ottobre, scatta l’ora solare. Le lancette degli orologi andranno spostate un’ora indietro. Le 3 diventeranno le 2. Esce così di scena l’ora legale, per poi tornare il 27 marzo. Questa alternanza è ancora al centro di un grande dibattito che da qualche anno sta dividendo la politica e gli Stati dell’Ue. Sono state diverse le proposte per mantenere l’ora legale tutto l’anno perché secondo molti sarebbero diversi i benefici. Ogni anno viene, infatti, messo in evidenza come lo scatto dall’ora legale a quella solare dà vita al cosiddetto «stress da cambiamento» in molte persone a causa della luce che sincronizza gran parte dei processi dell’organismo. Coloro che già soffrono di stanchezza, insonnia, difficoltà di concentrazione e attenzione sono i più colpiti.

Il dibattito in Europa

I vantaggi dell’ora legale tutto l’anno sarebbero anche ambientali: si riduce la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera. Questo perché spostando le lancette di un’ora si ritarda anche l’uso della luce artificiale nelle fasce in cui le attività lavorative sono in svolgimento. Molti infatti ritengono che in una società industrializzata ha più senso che ci sia più luce al pomeriggio piuttosto che la mattina presto. L’ora legale nel nostro Paese venne introdotta nel 1916, con una serie di interruzioni tra il 1921 e il 1939. E successivamente tra il 1948 e il 1965. Nell’Unione europea è stata formalizzata ufficialmente nel 1976. Ma sono state molte le polemiche negli anni, fino a che nel 2019 è stata votata dal Parlamento Ue la fine del cambio dell’ora dal 2021. Ma questa risoluzione è passata poi in secondo piano a causa della Brexit e dell’emergenza Covid. Ogni Stato ora è libero di scegliere, e il nostro Paese è rimasto al sistema di sempre. Ciononostante il parlamento ha invitato i membri dell’Unione a «coordinarsi nella scelta di un fuso orario per assicurare il corretto funzionamento del mercato interno e dei trasporti».

Il caro bollette

Quest’anno al dibattito si è aggiunto un elemento rilevante: il caro bollette. Con la guerra in Ucraina, infatti, i prezzi dell’energia sono schizzati alle stelle e le famiglie e le imprese si stanno ritrovando bollette sempre più alte. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, – riportati dal Sole 24h – nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha ridotto i consumi di 420 milioni di kWh. Esemplificando: il fabbisogno medio annuo di circa 150mila famiglie. E di conseguenza c’è stato anche un ingente risparmio economico: circa 190 milioni di euro. Secondo le stime del Centro Studi di Conflavoro Pmi, l’ora legale tutto l’anno consentirebbe un risparmio sui consumi dell’elettricità fino a 2,7 miliardi di euro nel 2023. L’ex ministro della Transizione Ecologia Roberto Cingolani, oggi consulente del nuovo ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, i risparmi energetici non sarebbero così rilevanti tali da cambiare sistema «perché quell’ora che si guadagna la sera, molto probabilmente la si perde la mattina» dal momento che ci si sveglia col buio.

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