«I droni che hanno attaccato la Crimea hanno utilizzato il corridoio per il trasporto dei cereali». Così Mosca fornisce la sua versione dell’attacco alla flotta russa nella baia di Sebastopoli, in Crimea. Il governatore della Crimea Mikhail Razvozhayev aveva denunciato l’accaduto, con il ministero della Difesa russo che immediatamente aveva accusato Kiev. Ora Mosca fornisce ulteriori dettagli su come le forze ucraine avrebbero fatto arrivare i droni a Sebastopoli e colpito almeno tre navi della flotta russa: «Sono stati lanciati da una nave cargo», spiega il ministero della Difesa russo. Ieri la Russia aveva deciso di sospendere la propria partecipazione all’accordo del grano: dopo aver accusato Kiev di aver utilizzato droni aerei e sottomarini per bombardare navi della flotta russa, il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia russa Tass, aveva reso noto che le navi attaccate «servivano a garantire la sicurezza del corridoio del grano, utilizzato per esportare prodotti agricoli dai porti ucraini». Oltre a confermare l’utilizzo dei corridoi del grano per attaccare Sebastopoli, Mosca riferisce anche che i droni sarebbero stati lanciati dalla costa del mare vicino ad Odessa, rivelando tra le altre cose anche la provenienza di fabbricazione delle armi: «Specialisti del ministero della Difesa russo, insieme a rappresentanti di altre agenzie statali, hanno esaminato i moduli di navigazione dei droni marini di fabbricazione canadese. Sulla base dei dati recuperati dalla memoria del ricevitore di navigazione, è stato stabilito che i veicoli marini senza pilota sono stati lanciati dalla costa vicino a Odessa». La Difesa ha infine spiegato che l’analisi della tipologia dei droni subacquei lanciati sulla Crimea è stata possibile grazie al ritrovamento di alcuni pezzi riemersi dalla superficie.
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