Mosca minaccia Londra: «Loro dietro attacchi a Nord Stream e Sebastopoli». Il Regno Unito nega: «Sono i russi a fallire sul campo»

Dmitry Peskov, portavoce del governo di Mosca, parla di «prove» in tal senso che sarebbero nelle mani dei loro «servizi di intelligence»

Continuano le tensioni diplomatiche dopo il bombardamento di quattro navi della Flotta russa nel porto di Sebastopoli, e coinvolgono con sempre più insistenza le presunte influenze esterne nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il Cremlino infatti, secondo quanto riporta Interfax, accusa «specialisti militari britannici» di aver orchestrato non solo l’attacco sul Mar Nero, ma anche di aver «diretto e coordinato» il sabotaggio al gasdotto Nord Stream avvenuto alla fine di settembre. Dmitry Peskov, portavoce del governo di Mosca, parla di «prove» in tal senso che sarebbero nelle mani dei loro «servizi di intelligence». «Queste azioni non possono essere lasciate passare. Ovviamente penseremo ai nostri prossimi passi, non c’è dubbio su questo. Non c’è altro modo», ha dichiarato Peskov, citato da Tass. A suo dire il sabotaggio del gasdotto rappresenta «un attacco terroristico ad un’infrastruttura energetica critica» che «non è una infrastruttura russa ma internazionale». Accuse respinte con forza da un portavoce del nuovo primo ministro britannico, Rishi Sunak, che parla di «manuale di distrazione dalla realtà». Risposta che ricalca quella offerta ieri dal ministro degli Esteri, James Cleverly, che aveva accusato Mosca di essere «sempre più staccata dalla realtà» e di voler solo «distogliere l’attenzione» dai suoi presunti «fallimenti sul campo di battaglia». Affermazioni che non hanno fatto desistere il Cremlino, che oltre alla velata minaccia di «valutare i prossimi passi» ha annunciato di contare sul fatto che «l’Europa non resti in silenzio» davanti alle azioni che a suo dire il Regno Unito avrebbe compiuto.


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