Caso ong, Meloni critica le autorità sanitarie: «Far sbarcare tutti i migranti per rischi psicologici? Scelta bizzarra»

La presidente del Consiglio ha incitato i suoi parlamentari a lavorare «per contrastare decenni di propaganda immigrazionista»

La presidente del Consiglio ha convocato un’assemblea con i gruppi parlamentari del suo partito. Diversi i temi affrontanti, anche se è la questione migranti a occupare buona parte della riunione: «Sui giornali ho letto stamattina titoli surreali, distanti dalla realtà. Ad esempio, non è dipesa dal governo la decisione dell’autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell’autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra». Giorgia Meloni ha voluto rimarcare, davanti agli esponenti di Fratelli d’Italia, la differenza tra migranti e naufraghi. «A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza. Giuridicamente, dunque, non parliamo di “naufraghi”, qualifica che ricorre invece in regime di Sar».


Il capo dell’esecutivo, ribadendo che il governo lavora seguendo le leggi e il diritto internazionale, ha esortato i suoi parlamentari a lavorare «per contrastare decenni di propaganda immigrazionista che si è sedimentata ad ogni livello e che sovrapporre il piano della protezione ai profughi con il controllo dei flussi migratori. Piani diversi che non vanno mescolati». Altro argomento ricorrente è stato, appunto, quello della legalità. Un tratto distintivo dell’esecutivo, ha sottolineato Meloni: «È finita la repubblica delle banane in cui si vessano i cittadini e che piace tanto alla sinistra: si può fare tutto, nel rispetto delle leggi e nel rispetto degli italiani che le leggi le rispettano». Anche sul decreto che contiene la norma anti-rave, la presidente del Consiglio ha voluto fornire la sua spiegazione: «Un tema che ha suscitato polemiche ridicole. Nessuno dotato di senno può ritenere che chi come noi è cresciuto nelle piazze possa vietare le manifestazioni. Altri hanno provato a farlo in questi anni e se qualcuno pensa che la norma si possa scrivere meglio faccia la sua proposta perché il parlamento esiste per questo e noi siamo pronti ad ascoltare tutti».


Alle Camere Meloni ha rilanciato anche l’invito a intervenire sull’ergastolo ostativo: «Vogliamo essere il governo della legalità. E sono fiera del fatto che il primo provvedimento che abbiamo varato sia stato dedicato al tema della lotta alla mafia: il carcere ostativo. Abbiamo evitato che la Corte costituzionale procedesse dichiarando l’illegittimità di questa norma a causa della lentezza della politica. Il testo è quello votato alla Camera nella scorsa legislatura ma credo possa essere migliorato in parlamento». Alla sinistra ha rimproverato di «remare contro l’interesse nazionale», sostenendo che l’opposizione «sembra felice di vedere l’Italia attaccata e umiliata a livello internazionale». Tornando alle azioni del governo che presiede, infine, Meloni ha annunciato di aver «trovato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette. Già domani il decreto sarà portato in Consiglio dei ministri, ma fermare la speculazione è fondamentale: stiamo conducendo questa battaglia, ma la partita si giocherà soprattutto a livello europeo». Per concludere sempre parlando di energia, la leader di Fratelli d’Italia ha espresso soddisfazione per aver approvato la norma sulla produzione di gas nazionale: «È finito il tempo dei no a tutti i costi. Quello che serve all’Italia va fatto e vogliamo aiutare le aziende in difficoltà».

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