Canone Rai in bolletta, il chiarimento del ministero dell’Economia: «In giro voci infondate: resta com’è»

Per il Mef non ci sarebbe alcun problema alla tassa nella bolletta della luce a proposito dei requisiti di trasparenza per i consumatori richiesti dall’Ue per l’erogazione del Pnrr

 Nel 2023 il canone Rai resterà nella bolletta dell’elettricità, secondo quanto comunicato oggi in una nota dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato dal ministro leghista Giancarlo Giorgetti. «Le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano fondate, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso». Nella nota diffusa dal Mef, viene spiegato che «la milestone (il traguardo, ndr) Pnrr trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte Agcm (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ndr), la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali: un requisito che risulta soddisfatto». In sostanza, dal ministero in via XX Settembre fanno sapere che l’eliminazione del canone Rai dalla bolletta dell’elettricità non avverrà, perché risulta essere visibile tra le voci in bolletta per il consumatore, e dunque rispetterebbe la richiesta di «trasparenza» nell’ambito del riordino della concorrenza nel mercato al dettaglio dell’energia. La Commissione europea, nel novembre 2021, aveva richiesto l’eliminazione degli «oneri impropri non correlati al settore dell’energia elettrica», vale a dire di tutte quelle voci presenti nelle bollette della luce e che nulla hanno a che fare con il mercato dell’energia elettrica. E il canone Rai, introdotto nel 2016 nella bolletta dell’elettricità dal governo Renzi come misura di contrasto all’evasione fiscale, rappresenta però una voce che non ha a che fare con il mercato energetico, per quanto indicata in modo trasparente tra le voci nella bolletta, ma si tratta di una tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo o di altri dispositivi capaci alla ricezione delle radioaudizioni televisive.


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