Vertice ministri Ue, Tajani: «Con la Francia toni positivi, ma sulle navi Ong decideremo caso per caso»

Il ministro degli Esteri italiano era a Bruxelles per la riunione del Consiglio Affari Esteri con i suoi omologhi europei

Una riunione «tranquilla» dai toni pacati e con un obiettivo comune: «Trovare una soluzione europea» sulla questione dei migranti. È il bilancio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che parlando con i cronisti a Bruxelles ha descritto così il vertice del Consiglio Affari Esteri in programma lunedì 14 novembre. «L’Italia ha posto il problema della migrazione – ha continuato Tajani -. Un problema europeo, non di Italia e Francia. Ho ribadito che per noi va affrontato a livello comunitario», riferendosi al braccio di ferro che da giorni vede schierati sui due fronti Roma e Parigi sulla gestione dei migranti in arrivo dal Mediterraneo e la ridistribuzione tra i Paesi dell’Ue. Dopo settimane di tensioni, questa mattina era intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel colloquio telefonico con l’Inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron aveva gettato le basi per provare a ricucire lo strappo tra i due Paesi e riaffermare il principio di una piena collaborazione. Per Tajani: «Le parole di Mattarella e Macron sono state chiare: non vogliamo aprire polemiche nei confronti della Francia e della Germania».


Tajani: «Prossima nave Ong? Valuteremo caso per caso»

Dopo lo scontro tra il governo Meloni e quello francese per quanto riguarda la Ocean Viking, a seguito del rifiuto da parte dell’Italia di assegnare alla nave della Ong Sos Mediterranée un porto sicuro in cui attraccare, per il vicepremier e ministro degli Esteri italiano ogni caso deve essere valutato a sé. «Non è che c’è una regola, le Ong devono rispettare determinate regole, bisogna vedere caso per caso, ogni fatto è diverso dall’altro. Bisogna raccogliere le informazioni e vedere nei dettagli», ha detto al termine del vertice con i ministri degli Esteri Ue. Quello che è importante per Tajani è il rispetto delle normative, perché «un conto è il soccorso in mare, un altro è avere un appuntamento in mare, con qualcuno che porta delle persone, e non va bene, perché non vengono informati la capitaneria di porto o la Finanza e non spetta a loro farlo».


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