Missili in Polonia, media spagnoli: «Varsavia dirà alla Nato che è partito dall’Ucraina». Il presidente Duda: «Forse uno spiacevole incidente»

Secondo le prime indagini dei servizi Usa, riportate dalla Cnn, il missile sarebbe di fabbricazione russa ma sarebbe partito da territorio ucraino

Il giorno dopo l’incidente dei missili caduti in un villaggio polacco al confine con l’Ucraina, che ha causato due vittime facendo tremare l’Europa e il mondo intero, la posizione ufficiale del governo di Varsavia con i partner Nato potrebbe essere che che il razzo è stato sparato dall’esercito ucraino. Lo riportano i media spagnoli, citando una fonte diplomatica europea. Questa ipotesi sembra confermata anche dalle prime indagini dei servizi statunitensi, come riporta la Cnn: i missili sarebbe di fabbricazione russa, ma sarebbero partiti dal territorio ucraino. Ed è per questo che il presidente Biden ha detto che è «improbabile» che il missile sia partito dalla Russia. Anche il presidente polacco è intervenuto pubblicamente. «Non vi è alcuna indicazione che si tratti di un attacco intenzionale alla Polonia. Molto probabilmente, era un razzo S-300 di fabbricazione russa, ma al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa», ha detto il presidente Andrzej Duda, «siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato. Sottolineo: non abbiamo prove precise che ci permettano di concludere che si è trattato di un attacco alla Polonia». Il governo polacco quindi non chiederà di procedere con l’articolo quattro del Trattato , che prevede l’attivazione di consultazioni «ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata».


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