Al termine di una riunione con i rappresentanti di Pd, Verdi, +Europa, Sinistra italiana, il centrosinistra ha indicato Pierfrancesco Majorino come candidato alle prossime regionali in Lombardia. «È stato deciso di coinvolgere nella costruzione del programma alcune eminenti personalità della società civile e progressista lombarda», si legge nel comunicato, «e di chiedere all’europarlamentare Pierfrancesco Majorino di guidare il lavoro della coalizione, candidandosi a presidente di Regione Lombardia». Sarà lui dunque lo sfidante del presidente uscente Attilio Fontana e della candidata del Terzo polo Letizia Moratti. Il primo compito sarà quello di ricucire eventuali strappi interni, al Partito democratico e alla coalizione. Solo pochi giorni fa l’assessore a Casa e piano quartieri del comune di Milano Pierfrancesco Maran aveva chiesto di indire primarie, offrendo la sua candidatura. Majorino, 49 anni di Milano, dovrà provare ad allargare la coalizione, nonostante i suoi attuali alleati mettano già le mani avanti su un possibile accordo con i 5 Stelle.
«Abbiamo espresso l’appoggio al candidato indicato dal Pd, e ribadito che la nostra partecipazione è riferita a una coalizione che, come oggi, non comprende il M5S», il messaggio dei rappresentanti locali di +Europa. Di diverso avviso invece la compagine di Si, che nella propria nota separata a fine riunione ha rimarcato che è giunto il momento di «stringere il confronto programmatico, sul quale si era lavorato in comune accordo anche con il M5S fino a luglio, e definire la piattaforma». Il segretario regionale Pd Vinicio Peluffo sembra chiudere la questione: «La coalizione è questa qua. Punto». «Sono onorato ed emozionato», ha scritto su Facebook l’europarlamentare, «a partire dalla giornata di domani incontrerò le forze del centrosinistra per costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione. Possiamo battere la destra di Attilio Fontana e sono convinto che ce la metteremo tutta».
Foto di copertina: ANSA / MATTEO BAZZI
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