Istanbul, la polizia arresta decine di manifestanti alla marcia contro la violenza sulle donne

A dare la notizia, l’agenzia France-Presse. Lo schieramento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa è stato descritto come «imponente»

In Turchia, dopo l’attentato dello scorso 13 novembre in cui hanno perso la vita sei persone, la stretta sui raduni pubblici causa le prime tensioni. A Istanbul sarebbero state arrestate decine di manifestanti durante la marcia non autorizzata per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tra i primi a darne notizia, l’agenzia France-Presse, la Mezopotamya Agency e lo Stockholm Center for Freedom. Le testimonianze raccolte parlano di un «imponente» schieramento di polizia in tenuta antisommossa che ha bloccato un vasto perimetro, dalle rive del Bosforo a piazza Taksim, luogo di elezione delle proteste organizzate dalla popolazione. Centinaia di manifestanti, rispondendo all’appello della Piattaforma 25 novembre, hanno intonato diversi cori in lingua turca e in lingua curda. Tra questi canti, anche il «Donna, vita, libertà», inno delle donne iraniane che protestano da settimane contro il regime di Teheran. Tra gli striscioni esposti in piazza Taksim, alcuni inneggiavano alla libertà, altri criticavano la «violenza patriarcale» e la «schiavitù domestica» presenti in Turchia. «Questo Paese è nostro, questo mondo è nostro, il ventunesimo secolo è il secolo delle donne e nulla può cambiarlo»: è la voce di una manifestante turca raccolta da France-Presse.


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