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Juve, Agnelli e gli ex vertici verso il processo: l’indiscrezione dalla procura. La società: «Accuse infondate»

30 Novembre 2022 - 18:07 Redazione
La difesa del club bianconero: «Siamo convinti di aver operato sempre correttamente. Faremo valere le nostre ragioni». Intanto John Elkann esclude la necessità di una nuova ricapitalizzazione

È pronta in procura a Torino la richiesta di rinvio a giudizio nell’inchiesta sui vertici della Juventus, indagati per aver falsato i bilanci degli ultimi tre anni. Il provvedimento, che potrebbe arrivare a giorni, riguarda Andrea Agnelli e quasi tutte le altre persone che nelle scorse settimane avevano ricevuto l’avviso di chiusura indagini. Per alcuni di loro, invece, potrebbe esserci una richiesta di archiviazione. Due giorni fa, Agnelli, Nedved e altri consiglieri del Cda si erano dimessi in seguito alle indagini della procura di Torino. Diversi i reati contestati dai pm alla dirigenza bianconera: si va dalla Manipolazione del mercato alle False comunicazioni sociali, passando per l’Ostacolo all’esercizio delle autorità pubbliche di vigilanza. Nel frattempo, la Juventus ha commentato le ultime evoluzioni della vicenda giudiziaria. «Le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022», fa sapere il club bianconero in una nota.

La difesa del club

Secondo una «conclusione unanime di nove consiglieri» della Juventus, «il trattamento contabile adottato nei bilanci rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili». In merito alle contestazioni dei pm torinesi, poi, il club scrive: «La Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi». I consiglieri sostengono poi che «la correzione dei bilanci è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti, di ordine non rilevante». Sulla base di questi elementi di difesa, il club bianconero confida che «le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata». In ogni caso, per il club resta la «convinzione di aver operato sempre correttamente». E, proprio per questo, «Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi».

Elkann: «Non serve nuovo capitale sociale»

In giornata, l’ex presidente Agnelli, ancora nel pieno della bufera, non ha rinunciato all’appuntamento natalizio – fissato un mese fa – con lo Juve Club Parlamento in Senato. «La Juve è più grande di ogni uomo che la potrà mai guidare», ha detto il presidente dimissionario del cda bianconero. «Io resto il primo tifoso e non cambia nulla per i programmi e gli obiettivi della squadra: è all’altezza della situazione e può vincere qualsiasi cosa», ha aggiunto. Mentre John Elkann – amministratore delegato di Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli – ha detto che la Juventus «non ha bisogno di nuovo capitale sociale». Secondo Elkann, «la situazione è molto chiara, così come la direzione verso cui proseguire. Il calcio è un settore di valore e pensiamo che con gli ingredienti che ha Juventus abbia la capacità di diventare una società di valore ancora maggiore rispetto a quello che ha oggi».

Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO | Il presidente della Juventus Andrea Agnelli allo Stadio Olimpico di Torino (15 dicembre 2018)

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