Juventus, Del Piero e l’ipotesi di un ruolo nel club: «Nessuno mi ha chiamato per tornare ma ho ancora casa a Torino»

La notizia delle indagini e delle dimissioni di massa del cda arriva anche in Europa. L’accusa della Liga: «Servono sanzioni sportive immediate contro il club»

«Per la Juve è sempre così, o la ami o la odi. È un circolo di alti e bassi». Così l’ex capitano bianconero Alessandro Del Piero ha commentato le notizie di queste ore sulle indagini della Procura di Torino relative alle plusvalenze e sulle dimissioni del consiglio di amministrazione della società. Secondo Del Piero, quello che sta succedendo in questi anni «non è come il 2006», anno dello scandalo passato alla storia come «Calciopoli». «Questa volta non riguarda il team ma la gente, perché è un’accusa sulle persone, sul presidente e sui componenti del Cda», ha detto l’ex capitano della Juve. In merito a un suo possibile ritorno in società, invece, Del Piero ha aggiunto: «È molto presto per dirlo, ma lo state chiedendo a chi ha passato 20 anni nel club. I miei rapporti con la squadra, il presidente e i tifosi sono molto profondi. Nessuno mi ha chiamato, non so cosa succederà, ma conosco molto bene la città e ho ancora casa lì». Lo scossone societario, intanto, non sembra tradursi – almeno per ora – in un terremoto anche sportivo. Federico Cherubini e Massimiliano Allegri, infatti, sono stati confermati nei rispettivi ruoli di direttore sportivo e allenatore.


I tifosi: «Attraversiamo la tempesta»

Nonostante il caos societario, l’affetto del popolo bianconero continua a farsi sentire. «Non pretendiamo di rappresentare tutti i tifosi bianconeri, però stanotte eravamo in 7mila all’una di notte su Twitch a commentare questa vicenda», racconta Massimo Zampini, avvocato romano e animatore di Juventibus, un club virtuale di sostenitori della squadra bianconera. Dopo la notizia sulle dimissioni del Cda, Zampini ha allestito una diretta streaming, durata oltre quattro ore. «Appare chiaro che Andrea Agnelli non fosse contento della divisione del Cda, scrive che la squadra “non è compatta”. Mettiamo a capo gente molto esperta e attraversiamo la tempesta», prosegue il fondatore di Juventibus. Mentre sui paragoni con lo scandalo di Calciopoli, Zampini commenta: «La prima cosa è ricacciare indietro il pensiero del 2006, quando la dirigenza venne cancellata e vennero messi uomini vicini alla famiglia. Adesso lo spauracchio non lo vedo, andranno individuati gli uomini giusti nei posti giusti, ma in questo momento la famiglia non abbandona la Juve. Il sentimento è di riconoscenza, cercando di capire quel che succede, e poi anche curiosità per futuro».


L’accusa della Liga: «Servono sanzioni immediate»

Il terremoto in casa Juventus, però, ha suscitato reazioni anche nel resto d’Europa. In Spagna, la Liga – la massima serie calcistica del Paese – ha chiesto «l’immediata applicazione di sanzioni sportive al club». Già la scorsa primavera, la lega spagnola aveva presentato una denuncia ufficiale alla Uefa, in cui accusava la Juve di «aver violato il regolamento del fair play finanziario» e di «nascondere il vero stipendio dei suoi giocatori». La lega presieduta da Javier Tebas è una delle più severe contro questo genere di situazioni. Il regime di stretto controllo finanziario, infatti, non riguarda solo i club spagnoli ma anche le irregolarità riscontrate in altri Paesi, che possono influire sulla competitività dei club della Liga a livello europeo. Nella denuncia presentata alla Uefa nell’aprile scorso, la Liga puntava il dito non solo contro la Juventus, ma anche contro Manchester City e Paris Saint-Germain.

Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO | Alessandro Del Piero sugli spalti dell’Allianz Stadium di Torino (16 aprile 2022)

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