Così Twitter dice addio alla sua politica anti-disinformazione su Covid-19: l’ultima novità dell’era Musk

Il patron di Tesla non aveva mai nascosto la sua avversione alle restrizioni

Il social network Twitter ha messo fine alla politica anti-disinformazione sul Coronavirus che aveva regolato il social dopo lo scoppio della pandemia. In particolare aveva deciso di segnalare e rimuovere i messaggi contenenti disinformazione sui vaccini Covid, per poi sospendere gli account interessati dopo cinque solleciti. Come noto, il social sta cambiando drasticamente volto negli ultimi mesi. «A partire dal 23 novembre 2022, Twitter non applica più la politica in materia di informazioni fuorvianti sul Covid-19», indica un breve comunicato dell’azienda di San Francisco. Un’ulteriore novità arrivata con l’era Musk, assieme ai licenziamenti di massa tra i dipendenti aziendali e lo sfiancante dibattito sulla spunta blu che contrassegna i profili verificati. Che paradossalmente voleva metter fine proprio alla disinformazione. Il patron di Tesla non aveva mai fatto mistero della sua avversione alle restrizioni sanitarie per il contenimento della pandemia. «Dire alle persone che non possono uscire di casa e che se lo facessero verrebbero arrestate è fascista. Non è democrazia. Non è libertà. Ridate alle persone la loro dannata libertà», aveva sbottato nell’aprile 2020. Dopo aver acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, aveva promesso di rendere il social il fulcro della libertà di parola online. Riabilitando svariati utenti che avevano violato le linee guida in passato, come Donald Trump, il cui profilo era stato sospeso l’8 gennaio 2021, due giorni dopo l’assalto a Capitol Hill.


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