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Ucraina, pacchi insanguinati all’ambasciata in Italia ed escrementi sulla porta della sede vaticana

In questi giorni una serie di atti intimidatori hanno riguardato anche le sedi diplomatiche ucraine in Ungheria, Paesi Bassi, Polonia e Croazia

Alle ambasciate e ai consolati ucraini di cinque paesi europei sono stati spediti alcuni pacchi insanguinati contenenti occhi di animali. Si tratta di Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Croazia e Italia, ai consolati generali di Napoli, Cracovia e al consolato di Brno (Repubblica Ceca). A denunciarlo è il ministero degli Esteri ucraino, citato da Unian. «I pacchi stessi erano immersi in un liquido di un colore specifico e avevano un odore corrispondente. Stiamo studiando il significato di questo messaggio», ha riferito il il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba. «Abbiamo motivo di credere che sia in corso una campagna ben pianificata di terrore e intimidazione delle ambasciate e dei consolati dell’Ucraina. Incapaci di fermare l’Ucraina sul fronte diplomatico, stanno cercando di intimidirci», ha aggiunto.


L’ambasciatore ucraino Yurash: «Possiamo immaginare chi ha ordinato tutto questo»

Ma non solo. Alcuni ignoti hanno imbrattato anche l’ingresso della residenza dell’ambasciatore ucraino in Vaticano, coprendo di escrementi la porta di ingresso, le scale e le pareti. La questione è stata sottoposta alla polizia, ma l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede non ha dubbi di chi siano i mandanti. Pur non facendo nomi, Andrij Yurash ha fatto capire chi ritiene siano i responsabili: «Non sappiamo chi materialmente ha commesso gli atti di vandalismo ma possiamo immaginare chi ha ordinato tutto questo». In queste ore, il comandante ceceno Ramzan Kadyrov ha attaccato il Pontefice. «Il Papa, guida spirituale di milioni di cattolici, avrebbe dovuto usare una retorica più pacifica invece che seminare odio e discordia interetnica tra i popoli», ha scritto sul suo profilo Telegram. «Prima dell’intervento della Nato negli affari interni dell’Ucraina – ha aggiunto – non avevamo problemi con il popolo ucraino. Ciò non si può dire delle azioni del gregge del Papa nelle persone degli istruttori della Nato, che cercano di trasformare il maggior numero possibile di militari ucraini in carne da cannone».


I rapporti tesi di questi giorni

Nel frattempo, tutte le ambasciate e i consolati ucraini sono stati sottoposti a misure di sicurezza rafforzate. «Chiediamo ai governi stranieri di garantire la massima protezione delle istituzioni diplomatiche ucraine in conformità con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche», ha fatto appello il ministro Kuleba. Non è il primo attacco di questi giorni. Il 30 novembre è stata inviata all’ambasciata dell’Ucraina in Spagna una busta con esplosivo, che è esplosa durante l’ispezione di un comandante provocando lesioni a un dipendente dell’ambasciata. Per quanto riguarda i rapporti diplomatici tra Russia e Italia, in questi giorni ci sono stati alcuni scambi tesi. Ieri, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha accusato il nostro Paese di essere parte del conflitto perché la nostra Difesa starebbe addestrando militari ucraini sul suolo italiano. Accusa smentita poi dalla Difesa italiana.

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