«Carni rosse, salumi e vino sono salvi»: la Commissione Ue continuerà a finanziarli

L’esultanza del ministro Lollobrigida: «Il nostro nuovo approccio paga»

Scampato pericolo per carni rosse, salumi e vino. Questi prodotti sono stati rimossi dalla lista di quelli considerati dannosi per la salute, e continueranno quindi a essere finanziati dai fondi per la promozione dello stile di vita europeo elargiti dall’Ue. I finanziamenti erano inizialmente stati tagliati nelle bozze del programma del 2023, ma la Commissione Ue lo ha rivisto, e ha deciso anzi di aumentare i fondi per i prodotti contrassegnati da indicazioni geografiche (IG) da 7 a 9 milioni di euro, come richiesto dall’Italia. Rivista dal comitato esperti, la nuova versione è stata approvata e sottoposta agli Stati membri ricevendo in maggioranza voti favorevoli.


Lollobrigida: «Il nostro approccio paga»

«Tutto questo dimostra che il nostro nuovo approccio paga» – ha scritto su Facebook il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida – «Il cambio di passo del governo Meloni, il lavoro di squadra, l’attenzione al mondo agroalimentare sono gli strumenti con cui difendiamo il prodotto italiano e diamo risposte precise a esigenze che erano rimaste insoddisfatte ormai da troppo tempo». Più cauta, invece, la Coldiretti. «È necessario mantenere alta la guardia perché nel prossimo regolamento non si torni a demonizzare alcuni prodotti invece che lavorare a una corretta informazione sulla quantità di alimenti che devono essere consumati nell’arco della giornata». Secondo l’associazione, i salumi, i vini e e le carni rosse italiane erano state «criminalizzati ingiustamente». «L’Italia – ricordano Coldiretti e Filiera – è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione». L’associazione snocciola poi i dati sul giro d’affari dei settori. Carne e salumi valgono 30 miliardi nel nostro Paese, mentre il vino 11 miliardi, e dà lavoro a 1,5 milioni di persone.


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