Negoziati Russia-Ucraina, Mosca gela il Vaticano: «Aspettiamo ancora le scuse del Papa»

L’apertura del segretario di Stato Pietro Parolin a ospitare iniziative di dialogo respinta dal Cremlino. Domani a Parigi la conferenza internazionale voluta da Macron

La proposta del Pontefice di offrire il Vaticano come sede di negoziati di pace tra Russia e Ucraina e di presentarsi come mediatore tra i due Paesi in conflitto è ancora sul tavolo. Lo ha ribadito il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno in Senato. «Siamo disponibili, credo che il Vaticano sia il terreno adatto. Abbiamo cercato di offrire possibilità di incontro con tutti e di mantenere un equilibrio», ha ribadito Parolin, «offriamo uno spazio in cui le parti possano incontrarsi e avviare un dialogo. Sta a loro individuare la metodologia di lavoro e i contenuti». Tre settimane fa papa Francesco aveva espresso pubblicamente le sue intenzioni, e anche se nei giorni successivi i rapporti tra il Vaticano e la Russia si sono raffreddati, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva accolto la proposta del Pontefice. «Credo che tutti gli uomini di buona volontà non possano far altro che auspicare il dialogo e la pace», ha detto il cardinale all’agenzia Sir, «la Santa Sede sta facendo di tutto, promuovendo tutte le iniziative che possiamo. Tuttavia non c’è niente di magico: dipende dalla volontà delle parti mettere fine al conflitto». Solo alcuni giorni prima, durante le celebrazioni per l’Immacolata, il Pontefice si era commosso in piazza di Spagna invocando la pace per il popolo ucraino. «È stato un gesto molto forte, ho sentito tantissime persone che sono state molto colpite. Speriamo che possa far breccia: le lacrime possono sciogliere anche i cuori più induriti», ha commentato Parolin. Un’apetura accolta di nuovo con il gelo però, almeno ufficialmente, a Mosca. «Temo che i fratelli ceceni e buriati, oltre a me, non lo apprezzerebbero. Per quanto ricordo, non ci sono state parole di scuse dal Vaticano», ha ribattuto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo quanto riporta la Tass. Il riferimento è alle accuse di crudeltà ai soldati buriati e ceceni in Ucraina formulate di recente da Bergoglio.


La comunità internazionale in sostegno dell’Ucraina

Domani Antonio Tajani per l’Italia sarà a Parigi, alla conferenza internazionale «Solidali con il popolo ucraino» convocata da Emmanuel Macron in sostegno alla resistenza civile dell’Ucraina. Volodymyr Zelensky sarà in video collegamento da Kiev, mentre in Francia ci sarà il premier ucraino Denys Shmyhal. Sono circa 70 i partecipanti alla conferenza, tutti alleati e partner dell’Ucraina, e in rappresentanza dell’Unione europea ci sarà la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’obiettivo dell’incontro, si legge in una nota diffusa dall’Eliseo, è dare risposte concrete «ai bisogni urgenti degli ucraini per superare l’inverno, in particolare, rispetto all’accesso all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua mentre le infrastrutture civili del Paese continuano ad essere obiettivo dei bombardamenti russi». Per questo, i rappresentanti dei Paesi invitati si concentreranno su alcuni settori chiave per l’economia e la sicurezza del popolo ucraino: accesso all’energia, accesso all’acqua, agroalimentare, salute e trasporti. In parallelo, sempre a Parigi, si terrà una conferenza bilaterale franco-ucraina «per la resilienza e la ricostruzione» in presenza di rappresentanti di circa 500 aziende francesi convocati al ministero dell’Economia. L’obiettivo è rafforzare l’impegno del settore privato nel sostegno d’urgenza e nella ricostruzione dell’Ucraina.


Foto di copertina: ANSA – Il segretario di Stato Pietro Parolin riceve il presidente della Repubblica di Albania Bajram Begaj – Citta’ del Vaticano, 2 dicembre 2022.

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