Ucraina, alla Conferenza di Parigi raccolto 1 miliardo di euro di aiuti. Guterres (Onu): «Investire nella ricostruzione del Paese»

Al summit la stretta di mano del ministro degli Esteri Tajani con l’omologa francese: «L’Italia è pronta a fare la sua parte. Favorire ogni tipo di trattativa»

Si è conclusa la conferenza internazionale di sostegno all’Ucraina organizzata dal governo francese a Parigi. Il risultato più immediato è stato annunciato in conferenza stampa dalla ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, a «Sono felice di poter annunciare che gli aiuti raccolti per Kiev superano il miliardo di euro», ha scandito Colonna parlando al fianco del premier ucraino Denys Chmyhal, precisando che «si tratta di nuovi stanziamenti, e di contributi in natura, non di prestiti». Nel dettaglio, ha fatto sapere la ministra, 415 milioni saranno destinati all’energia, 25 milioni per l’acqua, 38 milioni per l’alimentazione, 17 milioni per la salute, 22 milioni per i trasporti, mentre resta ancora da assegnare a necessità di spesa poco meno di mezzo miliardo. Il premier ucraino Chmyhal si è congratulato per il «potente segnale» inviato dalla conferenza dei donatori, esprimendo riconoscenza a «tutti i Paesi che restano nostri alleati in questi tempi bui». L’Ucraina riconquisterà la sua sovranità e la sua intergrità territoriale, ha promesso Chymyhal. Anche in vista di tale scenario, il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha invitato la comunità internazionale a non limitarsi agli aiuti umanitari, ma a «investire nella ripresa e nella ricostruzione dell’Ucraina, per evitare che la crisi si trasformi in povertà, fame e indigenza per milioni di cittadini».


Il ruolo dell’Italia

«L’Italia è pronta a fare la sua parte per aiutare la popolazione ucraina. Non è soltanto una questione militare». Così aveva detto in mattinata il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando alla conferenza, cui ha partecipato in rappresentanza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tajani ha annunciato di aver inviato «decine e decine di tonnellate di materiale elettrico, di trasformatori, di commutatori, per permettere all’Ucraina di avere una rete elettrica funzionante durante l’inverno e anche per favorire il riscaldamento della popolazione civile». Si è poi augurato che la guerra finisca al più presto con una soluzione, però, che sia giusta per l’indipendenza di Kiev. Sollecitato sulla possibilità di trattative all’orizzonte, Tajani ha insistito sulla necessità di «favorire ogni tipo di trattativa» auspicando che Turchia, Cina e Stati Uniti possano giocare un ruolo di mediazione. «I russi – ha puntualizzato il ministro – già potrebbero dare un segnale di disponibilità, se lo vogliono dare, sulla questione della centrale di Zaporizhzhia. Se intendono muoversi nella giusta direzione, potrebbe essere un passo in avanti verso una trattativa che permetta di far sperare i nostri cittadini e i cittadini di tutto il mondo».


«Cominciamo a pensare alla ricostruzione»

Come Italia, ha ribadito Tajani, «abbiamo fatto tanto. La protezione civile, fin dall’inizio della guerra ha contribuito ad inviare materiali, tutto ciò che serve per alleviare le difficoltà della popolazione civile». Ha riferito di aver parlato in mattinata con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il quale gli ha l’impegno costante anche in sintonia con la Protezione civile europea. «Come sapete – ha detto -la nostra Protezione civile è all’avanguardia, stiamo facendo di tutto per aiutare la popolazione». Tajani ha inoltre sottolineato che bisogna «cominciare a pensare alla ricostruzione». Ci ha tenuto a sottolineare che il nostro Paese «ha imprese all’avanguardia, in tanti settori, dalle costruzioni, al settore elettrico, alle infrastrutture: siamo pronti a fare la nostra parte. A giocare un ruolo da protagonisti per aiutare un Paese che sta affrontando per la guerra».

Foto: EPA/TERESA SUAREZ – Il presidente francese Emmanuel Macron accoglie insieme alla ministra Catherine Colonna il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e la first lady Olena Zelenska – Parigi, 13 dicembre 2022.

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