La mannaia di Jeff Bezos anche sul Washington Post, il Ceo annuncia un’ondata di licenziamenti e va via senza rispondere – Il video

Dopo i tagli annunciati per Amazon a partire dagli Stati Uniti, anche il quotidiano del miliardario si prepara a ridurre drasticamente il personale

È bufera sull’amministratore delegato del Washington Post, Fred Ryan, che oggi, 15 dicembre, ha annunciato un’ondata di licenziamenti nel quotidiano di proprietà di Jeff Bezos durante un’assemblea con i giornalisti del quotidiano e poi se ne è andato senza chiarire né rispondere alle domande. La scena è stata ripresa e diffusa sui social dagli stessi giornalisti presenti all’assemblea. «Questo è imbarazzante, questo è imbarazzante», ha detto un membro dello staff mentre Ryan usciva in modo frettoloso. Il Ceo non ha fornito un numero preciso, ma ha parlato – riporta il Guardian – dell’intenzione di fare fuori «una percentuale a una cifra» della forza lavoro del futuro 2023. Si tratterebbe quindi di circa 250 persone. Ryan ha specificato che diversi licenziamenti riguarderanno proprio la redazione.


La crisi già avviata

A seguito della riunione, l’amministratore delegato ha diffuso una nota in cui ha sottolineato che «non ci sarà una riduzione netta della forza lavoro e che qualsiasi cambiamento è stato pensato per favorire la nostra crescita nel prossimo futuro». Diversi manager di alto livello hanno lasciato il giornale negli ultimi mesi, tra cui un caporedattore, il chief information officer e il chief communications officer. E, di recente, la direttrice esecutiva Sally Buzbee ha annunciato la chiusura del domenicale del Post, con la conseguente perdita di 11 posti di lavoro tra cui quello della critica di danza Sarah Kaufman, vincitrice del premio Pulitzer. Il Washington Post è di proprietà di Jeff Bezos dal 2013, che lo acquistò per 250 milioni di dollari. Poco dopo l’affare, assunse Ryan come amministratore delegato. Prima era già stato capo staff della Casa Bianca per Ronald Reagan.


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