Dall’annuncio della malattia al trapianto, la battaglia di Mihajlovic: «Sono un uomo con le sue fragilità: ora mi godo ogni minuto» – Il video

«Ho avuto bisogno di due giorni per riprendermi» diceva l’allenatore serbo il giorno in cui ha rivelato a tutti di essere malato

Era il 2019 quando Sinisa Mihajlovic scoprì di dover affrontare un nemico imprevisto: una forma acuta di leucemia. Un male contro cui ha lottato instancabilmente, e apertamente, per oltre tre anni. A rendere nota la sua condizione fu lui stesso, in una conferenza stampa a Casteldebole che colse di sorpresa il mondo del calcio. Nel 13 luglio 2019, infatti, l’allora allenatore del Bologna raccontò, interrompendosi più volte per la commozione: «Quando l’ho scoperto ho avuto bisogno di due giorni per riprendermi. Ti passa tutta la vita davanti. Vincerò questa battaglia per me, per mia moglie, i miei figli, per chi mi vuole bene». Da quel momento, iniziò la lotta contro la malattia.


Il trapianto

Circa tre mesi dopo, il 29 ottobre 2019, ricevette un trapianto di midollo osseo all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Poi iniziò il ciclo di cure che gli permise di lasciare il nosocomio a novembre. Dopo quattro mesi di ospedale, calzò davanti alle telecamere vesti inedite, considerato il suo noto carattere forte, dichiarando apertamente: «Sono ancora qua. Non sono un eroe ma un uomo con le sue fragilità. Ora mi godo ogni minuto della giornata».

«Non mi piace scappare»

Nel suo intervento per il premio «Leggenda», conferitogli durante i Gazzetta Sports Awards, spiegò che era stato molto aiutato da «l’affetto ricevuto». E aggiunse: «Non mi piace scappare. Ho continuato a fare il mio lavoro perché mi faceva sentire vivo. Non vedevo l’ora di vedere l’allenamento dei miei in diretta in tv dall’ospedale. Sono cose che mi tenevano in vita. Ma soprattutto la mia famiglia, mia moglie Arianna, i miei figli. Le tifoserie, il mondo del calcio, ho sentito tutti vicino. Ringrazio tutti perché mi sono sentito in una grande famiglia. Mi sono sentito perciò in obbligo di far capire alle persone che non bisogna aver paura, ma aver voglia di combattere», raccontò nel suo discorso di accettazione del premio «Leggenda», conferitogli durante i Gazzetta Sports Awards. Ma poi, nel 2022, si manifestarono nuovi campanelli d’allarme.

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