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Caso Soumahoro: gli stipendi da 4 mila euro nella coop di Murekatete e Mukamitsindo

17 Dicembre 2022 - 05:18 Redazione
coop soumahoro mukamitsindo murekatete stipendi
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Il consorzio Aid ha pagato emolumenti sontuosi alla suocera del deputato e ad altre persone collegate all'inchiesta di Latina

L’indagine sulla cooperativa Karibu che coinvolge Liliane Murekatete e Maria Therese Mukamitsindo ipotizza i reati di evasione fiscale e false fatturazioni. Per la procura di Latina e il pm Andrea D’Angeli la coop della compagna e della suocera di Aboubakar Soumahoro ha utilizzato fatture emesse per operazioni inesistenti del Consorzio Aid e dell’associazione Jambo. Che dagli inquirenti sono considerati «schermi fittizi» che servivano per l’esecuzione di «un meccanismo fraudolento a gestione familiare». Ma c’è anche altro. Perché per il presidente di Aid fino al 2020 era previsto un compenso di 4.400 euro lordi al mese. A rivestire la carica proprio Mukamitsindo fino al 2017. E poi Michel Rukundo. Anche lui nella lista degli indagati a Latina.

I bonifici verso il Ruanda

A raccontare gli emolumenti delle cariche nel consorzio è oggi l’edizione romana di Repubblica. Nel 2020 la carica è passata ad Aline Mutesi. Cognata del deputato e non indagata. E qui è arrivato un primo taglio: lo stipendio è sceso a 4 mila euro lordi. Ma in quell’anno il consorzio ha deciso di pagare uno stipendio anche a un consigliere: 1.400 euro per Rukundo. Che si trovava nel Cda della Karibu insieme a Murekatete. Il verbale che approva il bilancio di Karibu nel 2015 lo firma invece l’allora moglie di Richard Mutangana, anche lui indagato dalla procura di Latina. Proprio lei è tra i beneficiari insieme al marito dei bonifici fatti dalla coop verso il Ruanda. Nello stesso anno la cooperativa ha speso 64.315 per prestazioni occasionali. Tra queste anche quelle di Mutangana e della moglie. La coop all’epoca aveva ottenuto dal comune di Roma 354 mila euro.

La Karibu stava portando avanti un progetto di internalizzazione e cooperazione con gli Stati africani. Nel frattempo la prefettura di Latina ha tolto la gestione dei centri d’accoglienza alle coop. La Karibu è stata messa in liquidazione. Nell’indagine si parla anche prelievi in contanti e bonifici verso l’estero. Mentre la Jambo non risulta avere dipendenti né ha presentato la dichiarazione dei redditi. Ma ha ricevuto bonifici dalla Karibu e ha speso i soldi. Gli importi «sembrerebbero addirittura strumento per veicolare il trasferimento di denaro da Karibu a Jumbo e da quest’ultima all’estero».

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