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Natale al gelo in Usa e Canada: oltre 2mila voli cancellati per la tempesta artica Elliot

I governatori di Kentucky, North Carolina, Georgia e Oklahoma dichiarano lo stato d’emergenza. Paura anche per i più di 100 milioni di cittadini che si sposteranno in auto

Una potente tempesta artica si sta facendo strada attraverso gli Stati Uniti e parti del Canada portando con sé temperature gelide e causando ritardi e cancellazioni di voli e treni in uno dei periodo più trafficati dell’anno per le feste alle porte. Mentre più di 100 milioni di persone negli Usa sono sotto allerta meteo, i governatori di Kentucky, North Carolina, Georgia e Oklahoma hanno dichiarato lo stato di emergenza. Altri stati, come il Maryland, hanno attivato operazioni di risposta alle emergenze in previsione dell’arrivo della tempesta, mentre in Colorado, il Denver Coliseum, un’arena al coperto, è stato trasformata in un centro di riscaldamento. Poche ore fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che la sua amministrazione si è messa in contatto con i governatori di 26 Stati colpiti dal clima glaciale e che il governo federale è pronto a offrire aiuto laddove necessario. L’invito di Biden rivolto ai cittadini è stato anche quello di evitare di viaggiare soprattutto nei prossimi giorni in cui le previsioni annunciano un peggioramento delle condizioni climatiche. «Per favore, prendete questa tempesta estremamente sul serio», ha pregato il presidente. I meteorologi intanto affermano che Elliot, questo il nome dato all’ondata artica, potrebbe far vivere agli americani il Natale più freddo degli ultimi decenni: «Entro la fine di questa settimana in alcune parti del paese sono possibili temperature da brivido di -50 gradi», fa sapere il National Weather Service. Il rischio annunciato dagli esperti è che entro la giornata di venerdì 23 dicembre questa tempesta invernale possa diventare un cosiddetto “ciclone bomba“, termine non scientifico utilizzato per un certo tipo di tempesta molto potente e in rapido rafforzamento. Il timore è anche per la regione dei Grandi Laghi, dove si prevede che la pressione della tempesta possa raggiungere l’equivalente di un uragano di categoria 3.


Più di 2.200 voli cancellati. Paura per 102 milioni di persone in auto

Per quanto riguarda i disagi finora registrati, la tempesta sta portando con sé anche frequenti nevicate e forti venti che hanno causato danni e interruzioni di corrente soprattutto nel Midwest e in Canada. Nel caos più totale poi i principali aeroporti che hanno già cancellato molti voli in previsione del mal tempo. La Transportation Security Administration ha dichiarato di aspettarsi che la quantità dei viaggi durante le vacanze natalizie sia vicino ai livelli pre-pandemia. Ma secondo il monitoraggio di FlightAware i voli finora annullati negli Stati Uniti sono più di 2.200. In previsione di ulteriori interruzioni del viaggio, le principali compagnie aeree tra cui United, Delta e American Airlines si sono offerte di rinunciare alle tasse per i viaggiatori che desiderano riprogrammare i loro voli. Timori anche per i viaggi su strada, dove giacchio e neve potrebbero creare non pochi rischi. Le strade lungo il confine tra Colorado e Wyoming sono state chiuse nella giornata di mercoledì 21 dicembre a causa della visibilità quasi nulla. mentre nel South Dakota, più di 100 auto sono rimaste bloccate, invocando operazioni di soccorso. L’American Automobile Association ha stimato che più di 112 milioni di persone viaggeranno per 50 miglia (80 km) o più da casa tra il 23 dicembre e il 2 gennaio, la stragrande maggioranza di questi, circa 102 milioni si sposterà proprio in auto. «Abbiamo trascorso una fantastica settimana del Ringraziamento con interruzioni minime», ha detto il segretario ai trasporti degli Stati Uniti Pete Buttigieg al canale MSNBC, «sfortunatamente non sarà così prima di Natale».


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