Meloni torna con gli “Appunti di Giorgia” su rave e ong, stretta sulla sicurezza: «L’Italia non è la repubblica delle banane» – Il video

L’ultimo appuntamento del 2022 della rubrica lanciata sui social dalla presidente del Consiglio

Dopo le tre ore di conferenza stampa di ieri, 30 dicembre, Giorgia Meloni cambia pubblico ma ripete, più o meno, gli stessi concetti. Dai giornalisti ai follower sui social, la presidente del Consiglio manda in onda l’ultima puntata del 2022 della sua rubrica, Gli appunti di Giorgia. Fa un augurio per il nuovo anno, «che sia un anno di vittorie, di ripresa, costruito dall’orgoglio e dall’ottimismo degli italiani», e poi ripercorre alcune punti salienti dell’attività di governo. «Abbiamo approvato una Manovra dedicata al futuro, penso al pacchetto famiglia, alle tasse piatte, che può dare una prima idea di come si muove questo governo, dal diverso rapporto tra cittadini e Stato, tra Stato e imprese. Averla approvata in anticipo è la prova che abbiamo un governo stabile», dice. Ad onor del vero, la legge di Bilancio 2023 è stata partorita dopo diversi attriti nella maggioranza: Forza Italia, ad esempio, ha tenuto in scacco gli altri partiti di coalizione pretendendo più sforzi sul tema pensioni.


Ciò detto, Meloni prova a guardare oltre: «Ci sono grandi riforme da fare – afferma nel video – fisco, burocrazia, giustizia, presidenzialismo. Siamo già al lavoro su tutte queste materie. E non perderemo tempo per dare a questa Nazione quello che merita». La leader di Fratelli d’Italia non cita l’autonomia regionale, argomento caro alla Lega e sul quale il partito di Matteo Salvini pone la priorità rispetto, appunto, al presidenzialismo. Il 2023, per la presidente del Consiglio, sarà anche l’anno in cui l’esecutivo lavorerà ad altri interventi nel campo della sicurezza: «Nelle prime settimane del nuovo anno, ci occuperemo delle altre materie sulla sicurezza, per difendere il principio di legalità di uno Stato che non è la repubblica delle banane».


Il Consiglio dei ministri del 28 dicembre ha approvato un decreto che impone un codice di condotta più stringente da applicare alle organizzazioni non governative che si occupano di salvataggio in mare dei migranti. Meloni lo sottolinea: «Con il decreto sulle ong facciamo rispettare il diritto internazionale. Se salvi delle persone, devi portarle al sicuro. Se non vengono rispettate le norme abbiamo previsto delle azioni: il nostro obiettivo è fermare le partenze, far restare solo chi ha diritto e redistribuire equamente i migranti tra i 27 Paesi europei. Il diritto internazionale – conclude – non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo e fare la spola con gli scafisti per trasferire la gente da una Nazione a un’altra».

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