Brasile, Lula ha giurato: è (di nuovo) presidente. La festa dei sostenitori, l’assenza di Bolsonaro

A Brasilia la cerimonia per il ritorno al potere del leader 77enne. Fermato dalla polizia un uomo armato di coltello ed esplosivo

Luiz Inácio Lula da Silva – per tutti Lula – ha giurato presso il Congresso di Brasilia. Dopo oltre 11 anni di attesa, il leader del Partito dei lavoratori ritorna così alla guida del Brasile: per la gioia del popolo di sinistra che lo ha sempre sostenuto e osannato, anche negli anni bui della condanna e della prigionia per corruzione, e per l’amarezza dei suoi oppositori e in particolare dei fan di Jaìr Bolsonaro, che lo detestano e in parte non ne accettano la vittoria. Lula ha infatti battuto alle elezioni dello scorso 30 ottobre il presidente uscente, seppur di misura: 50,9% contro 49,1%. Oggi dunque a Brasilia Lula, 77 anni, si re-insedia come presidente del Paese. A condurlo al Congresso – il Parlamento del Paese – una lunga passeggiata a bordo della Rolls Royce scoperta presidenziali, in mezzo a due ali di folla festante. Non sembra avere disturbato il regolare svolgimento del corteo il tentato attacco di un uomo, che ha provato ad avvicinarsi alla zona del passaggio di Lula armato di un coltello e di esplosivo: è stato tempestivamente individuato e fermato dalla polizia brasiliana, che presidia in forze la zona e la cerimonia.


A celebrare l’ascesa dell’ex sindacalista a Palácio do Planalto ci sono infatti più di 60 artisti, 17 capi di Stato, 53 delegazioni, ma anche 8mila agenti. Un dispositivo stringente di sicurezza sulla Explanada dos Ministerios previsto dopo il fatto più inquietante verificatosi la scorsa settimana: il tentativo da parte di un sostenitore di Bolsonaro di far saltare in aria con dell’esplosivo un’autocisterna diretta all’aeroporto di Brasilia, alla vigilia di Natale. «Speravo di seminare il caos prima dell’insediamento di Lula», ha ammesso candidamente il bolsonarista, arrestato dalle autorità brasiliane.


Il grande assente

Chi non sarà presente alla cerimonia è proprio l’ex presidente Jair Bolsonaro, volato negli Stati Uniti a bordo di un aereo dell’aeronautica militare. È la prima volta che un presidente uscente non consegna la fascia presidenziale al suo successore. Un gesto che mescola indifferenza e disprezzo, che ricorda da vicino quello compiuto da Donald Trump nei confronti di Joe Biden nella caotica transizione di potere negli Usa del 2020, e prima ancora quello di Cristina Kirchner con Mauricio Macri in Argentina.

Programma e uomini (e donne)

Battersi contro la povertà, le disuguaglianze e l’indebolimento dello stato sociale con delle misure economiche inclusive è il progetto dell’agenda Lula. Per farlo, il rappresentante del Partido dos trabalhadores ha costruito una squadra di governo composta da 37 ministri – annunciati questa settimana – in linea con questa mission. Per la prima volta, nella squadra ci sono 11 donne, la presenza femminile più grande di sempre. Tra queste: Sonia Guajajara, l’attivista indigena che guiderà il dicastero per i popoli originari e Marina Silva all’Ambiente, ecologista tra le più note in ambito latinoamericano, che dovrà fare i conti con la tutela dell’Amazzonia dove la deforestazione ha raggiunto livelli preoccupanti a causa delle decisioni prese dall’ex amministrazione bolsonarista.

Foto di copertina: EPA/Andre Borges – Sostenitori del neo-presidente (di ritorno) Lula arrivano allo stadio Mane Garrincha di Brasilia per la cerimonia d’insediamento – 31 dicembre 2022.

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